12 giugno 2014

AUTOBIOGRAFIA_web«L’autobiografia di un uomo la cui professione è il pensare dovrebbe essere la storia del suo pensiero. Ho scritto questo libro per raccontare ciò che io credo valga la pena di dire sulla mia storia».

Pensatore vivace e poliedrico, che ai molteplici interessi univa una profonda conoscenza dell’esperienza umana, Robin George Collingwood (Cartmel, 1889 – Coniston, 1943) è stato autore di numerosi scritti di filosofia ed estetica, nonché di contributi importanti alla storia e all’archeologia romana. Pubblicata nel 1939, pochi anni prima della morte, l’Autobiografia (Castelvecchi Editore) ripercorre la sua vicenda personale e accademica attraverso l’esposizione dei risultati più originali del suo pensiero. Vengono così presentate e dibattute nelle loro reciproche connessioni la «logica della domanda e della risposta», la concezione della metafisica quale scienza storica diretta a determinare i presupposti di ogni dottrina filosofica, e quella della storia come autocoscienza dello spirito e scienza delle cose umane; oltre all’esame di quei problemi storici e archeologici concreti che costituiscono il campo d’applicazione delle sue teorie epistemologiche. Intrisa di riferimenti all’idealismo crociano, l’Autobiografia è anche una reazione contro la scuola imperante del «realismo», responsabile secondo Collingwood dell’involuzione della filosofia inglese. Grazie a una non comune capacità argomentativa, per cui anche le pagine più dense di passaggi logici hanno sempre una chiarezza e semplicità esemplari, l’Autobiografia può essere considerata ancora oggi la migliore introduzione all’universo mentale di Collingwood.

Share: