I tanti amici che sono passati a trovarci in occasione della mostra che si è svolta dal 27 al 29 novembre sanno come è andata, agli altri lo racconto qui, perché la memoria della “cosa bella” che abbiamo realizzato Patrizia Puleio ed io non vada persa.
Di che sto parlando? Di “Ti dipingo un libro”, l’evento che ho organizzato e condiviso con Patrizia presso la sede dell’associazione culturale Apriti Cielo.
Ho conosciuto Patrizia Puleio qualche anno fa, il nostro è stato un incontro di penna poiché risale al tempo in cui ambedue frequentavamo un circolo letterario molto ruspante. Allora non avrei mai immaginato di ritrovarmi impegnata con lei in un’impresa un po’ folle come il vernissage letterario che abbiamo poi tradotto in realtà, in cui Pat ha presentato una serie di acquerelli ispirati ad alcune scene tratte dal libro La regola dell’eccesso che ho scritto con Renato Tormenta.
Si tratta di un progetto nato quasi per caso. Un pomeriggio, durante una chiacchierata davanti a un caffè, Patrizia ha accennato a La regola dell’eccesso:
– Ho cominciato a leggere il tuo libro, mi ha tirato dentro.
– Davvero? Una come te, capace di creare lampi di colore a colpi di pennello è stata catturata dalle mie pagine?
– Sì. Mi hanno anche ispirato. Alcune scene che hai descritto le ho trasformate in quadri.
– Le emozioni di certi tuoi acquerelli sono lo sfondo di alcuni capitoli.
– Cosa abbiamo inventato?
Adesso che l’evento è concluso posso dire con orgoglio del tutto giustificato che noi due insieme, la ghost writer autrice del libro che racconta la storia di Renato Tormenta e l’artista che ha tradotto in segno e colore alcuni degli episodi che compongono la narrazione, abbiamo realizzato una “cosa bella”. Io ho visto i quadri solo una decina di giorni prima della data prevista per la mostra. Per me che ho scritto il libro è stata un’emozione fortissima ed ancor più per Renato che pure ha potuto vedere i dipinti solo sullo schermo di un tablet, infatti è in viaggio, molto lontano.
La sera del vernissage abbiamo spiegato come è nata l’idea di mescolare pagine e pennelli per dare vita alla storia raccontata da Tormenta, scritta da me, attraverso gli acquerelli di Patrizia. La memoria di un’esistenza difficile e complessa, è tornata a vivere e rivivere attraverso diverse modalità espressive, prima narrata dal protagonista, poi scritta e, infine, dipinta.
Un percorso che il narratore, la scrittrice e la pittrice, hanno affrontato con pari impegno e passione. Credo che con ciò, Renato Tormenta possa dire di avere raggiunto una specie di immortalità.

 

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