Nel 2015 ho pubblicato due romanzi non fiction. Ho scritto ambedue i libri come ghost writer, poi gli strani casi della vita hanno fatto sì che il mio nome finisse in copertina insieme a quello dei miei co-autori, Renato Tormenta e Tessa Krevic, i protagonisti delle narrazioni che, lo ricordo, sono ispirate a storie vere. Ora ambedue i libri, La regola dell’eccesso e Tessa e basta, sono stati selezionati dalla Libreria Corteccia di Milano che li ha inseriti nel circuito dellItalian Book Challenge. Un riconoscimento per me molto importante. Per chi non lo sapesse, l’Italian Book Challenge è un progetto dei librai indipendenti che hanno creato una rete per la promozione alla lettura. L’idea è nata sull’onda dalle sfide di lettura che spopolano sul web ed è interessante lo spirito che ha mosso i librai, favorevoli a sperimentare nuovi campi di lettura al di fuori  dei soliti percorsi narrativi. I lettori, liberi di scegliere tra i tanti generi proposti, dovranno leggere cinquanta libri in un anno. Un obbiettivo ambizioso, il cui raggiungimento verrà monitorato attraverso l’utilizzo di una cartolina di adesione su cui verrà ufficializzato l’acquisto di ciascun volume. Il 18 giugno ogni libreria decreterà il vincitore.
Questa iniziativa presenta diversi aspetti apprezzabili, ampiamente esplorati sui media e sui social. Quello cui mi preme dare evidenza è che i miei libri, ambedue pubblicati attraverso il self-publishing-professionale, siano stati scelti da una libreria, una sola perché al momento non si è ancora presa in esame la possibilità di valutare un sistema di distribuzione dei libri selfpubpro presso le librerie tradizionali quindi, anche se online questi titoli sono disponibili su tutte le piattaforme in versione ebook e cartacea, la presenza nei negozi fisici è molto limitata. Si tratta di un ostacolo non da poco per scrittori che utilizzano il self-publishing in modo professionale, una modalità in divenire, ancora imperfetta che deve trovare una definizione rispetto alla necessità di avere dei filtri che differenzino la categoria all’interno del mare magnum dell’autopubblicazione, oltre che la libera veicolazione presso le librerie. A me resta la soddisfazione di avere scoperto, e per caso, che i miei libri sono stati scelti da un libraio, scusate se è poco. Sarei anche curiosa di sapere se altri libri di autori self siano stati inseriti nelle liste di qualche negozio.

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