La bambina con il fucile, l’ultimo libro che ho scritto come ghost writer, apre con la prefazione di Davide Giacalone, giornalista e scrittore, un fatto che di per sé è un riconoscimento ai contenuti del libro e al valore della storia in esso narrata.
Come ho già scritto, questo libro è basato sui fatti che mi hanno raccontato Massimiliano Fanni Canelles, Laura Boy, presidente e vicepresidente di @uxilia Onlus, e altri volontari che hanno avuto una parte nelle vicende narrate. Lo scenario è lo Sri Lanka dilaniato dalla guerra civile, in un periodo che parte dal 2000 per arrivare ai giorni nostri.  Pratheepa, quindici anni, è a scuola quando i guerriglieri tamil la rapiscono per addestrarla e costringerla a combattere nelle loro fila. La scolara si trasforma ne “La bambina con il fucile”, è torturata e, per sopravvivere, diventa un cecchino, una pedina nel gioco della guerra. Ferita a un braccio, non può più muoverlo, tuttavia continua a combattere lanciando granate. I ribelli tamil perdono la guerra e Pratheepa finisce in carcere. Nel frattempo un medico italiano, Massimiliano Fanni Canelles, in missione per verificare la situazione dei bambini resi orfani dallo tsunami, scopre una realtà perfino peggiore: seguendo usi ancestrali ormai fuori legge, ancora troppi adulti violentano i bambini, anche in famiglia. I piccoli sono carne da macello senza diritti e senza difese. Grazie all’intervento dei volontari di @uxilia, Pratheepa e tanti altri bambini potranno avere una seconda occasione.

Davide Giacalone, che ringrazio, ha iniziato così la sua prefazione al libro: “Queste pagine si ficcano nella testa come una scheggia. La vita poi scorre, si può superarle e dimenticarle, ma non dura: tornano a farsi sentire. Su quel che vi accingete a leggere c’è poco da dire e nulla da introdurre. Il piatto è così forte da non consentire contorno. Mi limito a porre due domande. Ciascuno provi a rispondere prima e dopo avere letto il libro. La prima: questa storia ci riguarda? La seconda: il mondo nel quale viviamo è peggiore o migliore di quello che ci siamo appena lasciati alle spalle?

Tutti dovremmo porci queste domande.
Scrivendo questo libro ho attraversato l’orrore di inimmaginabili violenze esercitate soprattutto su donne e bambini, poi ho conosciuto e verificato l’impegno disinteressato di persone che rischiano e sacrificano molto di se stesse e della vita dei propri familiari, per portare aiuto. Con poche risorse riescono a fare cose incredibili. Per contro, “noi che viviamo sicuri nelle nostre tiepide case”, siamo ormai quasi indifferenti alle violenze cui siamo assuefatti dai media. Al contrario i mezzi d’informazione danno ben poco risalto ai risultati positivi di pochi che così hanno difficoltà ad aggregare persone e risorse alla loro causa.
Ora c’è questo libro, La bambina con il fucile. Non è il primo e non sarà l’ultimo che si propone di scuotere le coscienze attraverso il racconto di una storia vera. Chiedo a Davide Giacalone: I contenuti della prefazione sono un manifesto. Condivido l’orgoglio di essere dalla parte di @uxilia, ma dopo avere attraversato la storia de La bambina con il fucile, vorrei sapere: sapremo fermarci in tempo? Riusciremo a non spaccarci la testa con i tanti muri che abbiamo contribuito a costruire?
La storia non si ferma, continuando a combinare miserie e ideali, cattiveria e sentimenti. Abbiamo il dovere di conoscere la storia che si trova alle nostre spalle. Ma abbiamo anche quello di pensare la storia a venire, che poi sarebbe la politica del quotidiano, l’informazione, la diffusione di idee e conoscenze. Per questo i libri non sono mai innocenti. Nel bene e nel male. Sappiamo già che nel futuro altre brutture ed enormità si ripresenteranno, così come ve ne sono nel presente. Lo sappiamo perché quella è la natura umana. Ma se sapremo anche imparare saremo capaci di non ripetere sempre gli stessi errori. È per questo che il mondo nel quale viviamo è migliore di quello dal quale veniamo: non perché non si commettano errori, ma perché quelli del secolo scorso non hanno ripreso corpo. Ma la storia, come la vita, non è mai una dato acquisito. Nulla si ha per sempre. Tutto si conquista e riconquista, giorno dopo giorno“.
Grazie, Davide Giacalone.

invito-social-con-logoA Milano, in occasione di Bookcity 2016 ci sarà la presentazione ufficiale del libro prevista per SABATO 19 NOVEMBRE alle 15 presso la Sala delle Tre Colonne dell’Associazione Donna & Madre di Milano (Via Ascanio Sforza, 75)
Evento: #StorieVere: scrivere e leggere la realtà – presentazione del libro La bambina con il fucile
Partecipano Massimiliano Fanni Canelles, presidente di @uxilia onlus, Susanna De Ciechi, scrittrice e ghost writer e Davide Giacalone, giornalista e scrittore.

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