Sto scrivendo in compagnia delle canzoni di Leonard Cohen, un artista che ultimamente mi fa spesso buona compagnia durante le mie maratone notturne di scrittura. La canzone che sto ascoltando adesso è Suzanne, uno dei suoi successi più famosi. Leonard Cohen l’ha inserita nel suo disco d’esordio del 1967, ma il testo era già stato pubblicato nel 1966 come poesia. La canzone è ispirata alle visite che il cantautore compiva presso Suzanne Verdal, ballerina, e suo marito, il noto scultore Armand Vaillancourt. Alcuni affermano che, in questa canzone, Cohen faccia riferimento a una sua storia con Suzanne. In una intervista del 1970 tuttavia Cohen disse che mai aveva avuto relazioni con Suzanne e che la canzone conteneva elementi della realtà mescolati con l’immaginazione. La medesima versione dei fatti fu confermata anche da Suzanne in un’intervista del 2006. Altre info qui.
A me piace pensare che qualcosa di bello tra i due ci sia stato, magari uno di quegli amori di cui conservi un ricordo intenso anche a distanza di molto tempo e che ti scalda il cuore ogni volta che torni indietro con la memoria e ci pensi.

Di seguito riporto la traduzione presa da Infiniti testi; vi consiglio di andare a leggere qui la nota relativa a ciò che ha ispirato questo magnifico pezzo.

“Suzanne ti accompagna
al suo posto presso il fiume
dove senti passare le barche
e puoi stare con lei la notte
lo sai che è mezza matta
ma è per questo che sei lì
lei ti offre tè all’arancia
arrivato dalla Cina
e non appena stai per dirle
che non hai amore da offrirle
lei ti porta in sintonia
e lascia il fiume a rivelarti
che tu la hai sempre amata

Tu vorresti andare via con lei
e seguirla ad occhi chiusi
sai che lei di te si fiderà
perché il tuo pensiero ha toccato
il suo corpo perfetto.

Gesù era un marinaio
e camminava sull’acqua
stette a lungo ad osservare
solo nella sua torre di legno
e quando ebbe la certezza
che solo i reietti lo avrebbero visto
disse agli uomini: – Siate marinai
fino a che il mare vi farà liberi –
ma egli stesso fu stroncato
ancor prima che il cielo si aprisse
abbandonato, nella sua natura umana
affondò come un sasso nella vostra saggezza

Tu vorresti andare via con lui
e seguirlo ad occhi chiusi
pensi che forse gli crederai
poiché il suo pensiero ha toccato
il tuo corpo perfetto.

Ora Suzanne ti prende la mano
ti conduce presso il fiume
addosso ha stracci e piume
dalle casse dell’Esercito della Salvezza
il sole si riversa come miele
su nostra signora del porto *
lei ti dice di guardare
tra la spazzatura e i fiori
tra le alghe vedrai eroi
e bambini nel mattino
che si affacciano all’amore
e per sempre lo faranno
mentre Suzanne regge lo specchio

Tu vorresti andare via con lei
e seguirla ad occhi chiusi
sai che di lei ti puoi fidare
perché il suo pensiero ha toccato
il tuo corpo perfetto”.

(Traduzione a cura di Marie Jolie)

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