Cos’è l’esperienza? Secondo Oscar Wilde, l’esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l’esame, poi ti spiega la lezione. Adesso che è concluso il primo modulo di  Ricordo e scrivo, il laboratorio di scrittura terapeutica, un percorso autobiografico ideato e curato da me e da Clara Pepe, possiamo dire di avere fatto una bellissima e proficua esperienza, utile al confronto sul programma che abbiamo progettato insieme sulla base delle nostre specifiche competenze, le mie di scrittrice/ghostwriter con parecchi romanzi autobiografici pubblicati, e quelle di Clara, psicoterapeuta con molti anni di attività clinica alle spalle. La differenza della nostra proposta rispetto alle tante iniziative, più generiche, promosse in rete, sta proprio in questo: la solidità delle nostre rispettive esperienze e la complementarietà dei nostri ruoli. Infatti, il nostro obiettivo era, ed è, offrire ai partecipanti gli elementi di base per scrivere di sé regolando le emozioni attraverso un percorso autobiografico consapevole, per arrivare a una scrittura in grado di procurare benessere. Non è un tragitto che si possa improvvisare e siamo davvero soddisfatte dei giudizi raccolti dalle partecipanti al nostro primo modulo, valutazioni che sono andata al di là delle nostre più ottimistiche aspettative, di cui riportiamo uno stralcio qui si seguito.

Mi sento più capace, più fantasiosa, più forte e, perché no, più brava“.

Scrivendo mi pare di fare chiarezza nelle mie emozioni, di fermare un momento, come in un diario, in cui esprimere tutto ciò che non posso o non riesco a dire a parole”.

“Mi sembra sia cambiata la percezione della mia scrittura, sono molto più critica e non mi piace niente di quello che scrivo, mi sento molto più cosciente dei miei limiti”.

Il laboratorio “mi è servito molto innanzitutto personalmente. Sono rimasta sorpresa di come si possa arrivare a trasformare il proprio vissuto traumatico riscrivendo episodi della propria storia da un’altra angolazione. Mi è stato molto d’aiuto anche per addentrarmi in questo tema, l’esperienza diretta è  un passo molto più significativo“.

Credo che nell’approccio all’autobiografia a scopo terapeutico non si possa prescindere da tecniche di base della scrittura, altrimenti si scrive per scrivere, senza efficacia per sé stessi e per chi leggerà“.

Credo di aver capito come si deve fare per scrivere di sé senza farsi del male e per sentire il piacere di rientrare nei ricordi, dove comunque riemergono sempre anche immagini positive“.

Sono riuscita a capire che alcuni episodi mi “perseguitano” anche se non lo pensavo e quindi ho iniziato a vederli con un occhio diverso“.

Utile per apprendere una tecnica che possa creare un canale espressivo per dar vita ad emozioni difficili da gestire ed esprimere“.

Un altro aspetto positivo di cui ho beneficiato è stato quello di rimettere ordine nei ricordi, nelle esperienze vissute”.

“… come se si trattasse di una archiviazione di pratiche irrisolte, creando spazio qua e là dove necessario. Un processo che rimette tutto in luce“.

Adesso, sommando le nostre competenze e le nostre esperienze, l’accoglienza e i risultati incontrati dal nostro laboratorio, abbiamo deciso di proporre una seconda edizione di Ricordo e Scrivo ampliata a otto incontri sulla base di un appuntamento settimanale, il martedì dalle 18,30 alle 20, a partire dal 23 gennaio 2018 (a seguire 30 gennaio, 6-13-20-27 febbraio e 6-13 marzo), sempre presso Apriti Cielo! Via Lazzaro Spallanzani, 16 Milano.

A brevissimo forniremo altri dettagli. Chi fosse interessato a partecipare può cominciare a scrivere per info e/o pre-iscrizione a ricordoescrivolab@gmail.com

Nella foto, da sx a dx, Marina, Daniela, Palma, Emanuela, Antonella, Susanna, Michela e Clara. Grazie allo splendido gruppo!

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