Io non amo il Natale, anzi! Vorrei poter fare un salto in avanti nel tempo, atterrare sulla pista del 2 gennaio e lasciarmi alle spalle una volta per tutte le palle colorate e il vischio, ma non c’è storia, neppure una di quelle scritte dallo scrittore fantasma, che possa portarmi fuori da questa realtà. Allora organizzo un mio personale ControNatale e cerco di distrarmi concentrandomi sui progetti che dovrò portare avanti nel corso del prossimo anno: il libro che sto scrivendo, la selezione di nuove storie da scrivere in futuro, la nuova edizione di Ricordo e scrivo, il laboratorio dedicato a sviluppare la scrittura terapeutica attraverso un percorso autobiografico, nato da un’idea mia di Clara Pepe e sperimentato con successo nel 2017. E poi ci sono altre idee nuove che stanno prendendo forma: sto lavorando a un progetto molto bello e complicato insieme ad alcuni amici, di cui ora sarebbe prematuro raccontare. Il 2018 sarà anche l’anno dell’uscita in Italia dell’ultimo libro che ho scritto come ghost writer, Il mio ultimo anno a New York, già pubblicato nella versione inglese lo scorso novembre. Grazie a questo libro ho vinto la mia paura di volare e sono andata a New York in occasione della presentazione di lancio.

Per il nuovo anno ho intenzione di rivedere alcune abitudini. Cambiare fa bene, anche se si tratta di modificare piccole cose, ancora meglio se poi ci accingiamo a una rivoluzione. L’ho sperimentato diverse volte e del resto era  da un po’ che avevo in mente di di buttare per aria la mia routine; ora so che è arrivato il momento giusto per farlo e chissà quali altre sorprese mi riserverà la vita, sull’onda dei miei nuovi progetti personali.  Intanto continuano ad accompagnare i miei pensieri le parole di Azar Nafisi, da Leggere Lolita a Teheran: “Ormai erano anni che mi comportavo come un confessore. Avevano riversato su di me i loro problemi di cuore e tutti i loro guai come se non ne avessi di miei, come se vivessi sotto un incantesimo che mi permetteva di evitare i trabocchetti e le difficoltà non soltanto della vita nella Repubblica islamica ma anche della vita in generale. E ora volevano che portassi anche il peso delle loro scelte. Ma le scelte che uno fa appartengono a lui solo e a nessun altro”. E ancora: “...da te non ci aspettiamo verità, ma immaginazione – se sei davvero brava, forse riuscirai a farne filtrare un po’, di verità, ma per favore risparmiaci i tuoi veri sentimenti“.

A me piacciono il confronto e le sfide. Sarà forse questo il momento?

scrittore fantasma

 

Share: