Si comincia a parlare dell’autobiografia di Michelle Obama che uscirà a novembre tradotta in ventiquattro lingue e si intitolerà Becoming, ovvero Diventare. La Penguin ha stipulato un accordo per questa autobiografia e per quella di Obama, di cui ancora non si conosce la data di pubblicazione, che prevede per Michelle e Barack un compenso di trenta milioni di dollari; in Italia sarà edita da Garzanti.

Mi piacerebbe sapere chi sono e quanti sono i ghostwriter impiegati per la stesura di questi libri, già bestseller planetari. Vorrei che qualcuno ci raccontasse i retroscena della selezione del team di scrittura. Gli scrittori fantasma incaricati di svolgere il compito più delicato, ovvero raccogliere la narrazione della storia personale dei coniugi Obama vivendo in intimità con loro per un periodo piuttosto lungo, saranno stati scelti direttamente da Michelle e Barack? I ghost saranno stati gli stessi per ciascuno dei due? Mi piace pensare che marito e moglie abbiano avuto preferenze diverse per gli scrittori incaricati di interpretare le loro voci nel modo più coerente ed efficace. Di sicuro la lavorazione di questi libri resterà una pietra miliare nelle carriere dei ghostwriter prescelti.

Dalle dichiarazioni che ha rilasciato Michelle Obama sull’esperienza autobiografica, riportate in un articolo del Corriere.it, sono indotta a pensare che abbia affrontato il percorso di scrittura in modo intenso e che questa speciale avventura l’abbia aiutata a riconsiderare il passato e il futuro in maniera più consapevole, come succede a chiunque scriva la propria storia. Infatti, Michelle ha dichiarato a People: «Scrivere “Becoming” è stata una esperienza profondamente personale, mi ha consentito, per la prima volta, di avere lo spazio per riflettere onestamente sulla inaspettata traiettoria della mia vita». Sono curiosa di leggere questo libro non solo per coerenza con gli obblighi che derivano dalla mia attività di ghostwriter, bensì perché ho sempre ammirato il modo in cui la signora Obama ha gestito il suo ruolo di First Lady, restando fedele a se stessa. Una roba che dalle nostre parti non è dato neppure immaginare. Buona vita, Michelle!

P.S. Ho anche un’altra curiosità: quale sarà stato il compenso destinato ai ghostwriter per questo lavoro e come sarà stato ripartito? Probabilmente per qualcuno di loro sarà stato l’ultimo incarico della vita. Adesso li immagino riuniti a fare festa in qualche isola tropicale.

Immagine dal web_Michelle Obama il 6 gennaio 2017 durante il discorso di commiato.

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