Durante il mio soggiorno a New York dello scorso anno ho partecipato al lancio del libro che ho scritto in qualità di ghostwriter per raccontare una storia vera, quella di Annalisa Menin, la narratrice, protagonista del romanzo e, nella realtà, delle vicende descritte nel romanzo. In quella circostanza, My last year in New York, titolo italiano Il mio ultimo anno a New York, è stato proposto in inglese nella traduzione di Alastair McEwen. La versione originale è stata presentata in Italia lo scorso febbraio.

Alla prima presentazione del 14 novembre da Valentino, è seguito un secondo evento organizzato in collaborazione con New York Italian Women; il video mostra un breve estratto riferito a questa occasione.

Qui raccontiamo di come è avvenuto l’incontro tra me e la mia narratrice e rispondo ad alcune domande interessanti: quanto è difficile per lo scrittore trasformare le emozioni di un’altra personaghostwriter in parole? Come fa il ghostwriter a entrare nello spirito del narratore? E “la fatica del narratore” quanto è pesante?
E perché il narratore vuole raccontare e “chiudere” la sua storia in un libro? Annalisa Menin spiega i motivi della sua scelta.

Nel video, da dx a sx, Francesca di Matteo giornalista, Annalisa Menin narratrice, Susanna De Ciechi scrittrice e ghostwriter.

Grazie all’amico Maurizio Stefanuto per la ripresa.

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