Chiunque sia posseduto dalla passione di scrivere di solito ama anche leggere e spesso è un patito di cinema, quindi non potrà che seguire con interesse il ciclo di incontri dedicati a quattro grandi autori americani, Ernest Hemingway, Truman Capote, Stephen King, Cormac McCarthy, e alle trasposizioni su grande schermo dei loro romanzi. Il titolo della rassegna, Dal libro al film – 4 grandi scrittori su grande schermo, riassume il programma e introduce la risposta alla  domanda che ci facciamo sempre dopo aver visto la trasposizione cinematografica di un’opera letteraria, o aver letto un libro, incuriositi da un film tratto da quel testo: “Meglio il libro o il film?”. La trasposizione non è un’operazione semplice: sceneggiature molto fedeli alle trame di partenza, o sceneggiature che rivisitano, o a volte ribaltano, una narrazione pensata per chi legge, generano un dibattito acceso tra il pubblico.

L’evento è a cura di Fondazione Cineteca Italiana e LongTake ed è articolato su quattro seminari e altrettante proiezioni che avranno luogo presso la Biblioteca di Morando sul Naviglio Martesana,  a Milano, dal 7 al 31 maggio. Di seguito il programma dettagliato:

Seminario – Il cinema di Ernest Hemingway
Nome leggendario della narrativa americana, personaggio turbolento e scrittore noto per l’asciuttezza e lo stile essenziale, Ernest Hemingway (che detestava il cinema) è stato portato più volte, e spesso con successo, sul grande schermo, da registi come Frank Borzage, Robert Siodmak, Howard Hawks e John Sturges. Premio Pulitzer nel 1953 e Nobel per la letteratura nel 1954 per Il vecchio e il mare, nei suoi romanzi troviamo protagonisti – generalmente uomini semplici – nobilitati dallo stoicismo in situazioni estreme.
Proiezione – Il vecchio e il mare
John Sturges, Stati Uniti, 1958, col., 1h 16 m.
Dopo molti giorni di scarsa fortuna, un pescatore solitario riesce finalmente a catturare uno splendido pesce spada, ma la sorte e la natura continuano ad ostacolarlo. Con uno straordinario Spencer Tracy, candidato al Premio Oscar.

Seminario : Il cinema di Truman Capote
Scrittore e drammaturgo, la carriera di Truman Capote si è sempre mossa parallelamente al cinema, che si trattasse del glamour newyorchese di Colazione da Tiffany o della “banalità del male” raccontata nel romanzo-reportage A sangue freddo.
Ma Capote fu anche sceneggiatore – inclusa una collaborazione col grande Vittorio De Sica – e persino attore nello sfizioso Invito a cena con delitto. Personalità eccentrica e incredibilmente carismatica, dopo l’esperienza sui luoghi di A sangue freddo, raccontati nel bellissimo Capote di Bennett Miller, Capote abbandona la scrittura e scivola in un percorso autodistruttivo che lo porta alla morte per alcolismo.
Proiezione: Truman Capote – A sangue freddo
Bennet Miller, Stati Uniti, 2005, col., 1h 54m, v.o. sott. it.
Alla ricerca di ispirazione per un nuovo libro, Truman Capote si reca insieme all’amica Harper Lee in Kansas, sul luogo di uno sconvolgente e insensato massacro. Il rapporto con uno degli assassini lo cambierà completamente, mettendolo di fronte alla propria moralità. Premio Oscar per il miglior attore protagonista al compianto Philip Seymour Hoffman.

Seminario : Il cinema di Stephen King
Autore di best-seller conosciuti e amati in tutto il mondo, l’indiscusso “re del brivido” è lo scrittore vivente che conta in assoluto più adattamenti cinematografici (39), senza contare serie televisive, miniserie, sequel e film che si rifanno al suo immaginario; e dato il recente successo di It, le trasposizioni non sembrano volersi fermare. Amante del cinema, King si è anche cimentato con la regia, adattando un suo racconto, Brivido, e ha discusso di cinema horror nel saggio Danse macabre.
Dai suoi romanzi e racconti sono stati tratti film di ogni genere, da capolavori come Carrie, Shining (che lo portò a criticare duramente Kubrick) e Le ali della
libertà
, a cult come Stand By Me, Cimitero vivente e Grano rosso sangue.
Proiezione: The Mist
Frank Darabont, Stati uniti, 2008, col., 2h 6m
In seguito a una violenta tempesta, una cittadina del Maine viene invasa da una fitta nebbia, che sembra nascondere creature spaventose. Un gruppo di persone si rifugia in un supermercato, dove imparerà che la minaccia esterna è poca cosa in confronto a quella umana, e che “l’inferno sono gli altri” (Jean-Paul Sartre). Dal regista di Le ali della libertà e Il miglio verde.

Seminario: Il cinema di Cormac McCarthy
Tra i più ammirati autori americani contemporanei, la narrativa di Cormac McCarthy, in cui la barriera tra prosa e dialoghi è annullata in un flusso di parole ed emozioni, è stata spesso spunto di adattamenti cinematografici, tra i quali spicca Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen, premio Oscar per il miglior film. Che fosse l’apocalisse generale di The Road o quella privata di The Sunset Limited, il pessimismo e il cinismo delle sue opere sono sempre stati resi in maniera efficace sul grande schermo; tanto che la sua unica sceneggiatura, The Counselor, si è trasformata in uno dei film più duri e coraggiosi dell’ultimo Ridley Scott.
Proiezione: The Road
John Hillcoat, Stati Uniti, 2009, col., 1h 59m
In seguito ad una catastrofe apocalittica che ha lasciato pochi sopravvissuti, la Terra è ormai ridotta ad un deserto freddo ed arido. Un padre e un figlio, conil sogno di una nuova civiltà, percorrono una lunga strada verso sud, nella speranza di costruire un futuro migliore e di trovare qualcosa in cui credere.

Nella foto Ernest Hemingway_Truman Capote_Stephen King_Cormac McCarthy

 

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