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Biografie

L’attimo bianco di Filippo Nativo

Biografie By Agosto 20, 2015 No Comments

coverLa magia di un balletto, L’après-midi d’un faune su musica di Debussy, l’amore per una donna immortalata in un dipinto che cattura “l’attimo rapito di un movimento dinamico, come quando ti passa di fianco una persona tra la folla”, sono i protagonisti di un romanzo di formazione che prende dalla prima all’ultima pagina.
L’attimo bianco, di Filippo Nativo, autore italo-canadese al suo esordio, rievoca il ricordo di un’adolescenza vissuta un po’ fuori dagli schemi, in un ambiente familiare variegato in cui ciascuno pare assorto in se stesso all’interno di un moto circolare chiuso al mondo ordinario. E dunque è in un contesto straordinario, tra frequentazioni di “ballerine, scenografi, artisti, pittori, sarti e saltimbanchi” e parenti distratti che il giovane protagonista de L’attimo bianco vive il punto di svolta della sua adolescenza, attraverso Manuèl, un ex ballerino argentino approdato in Italia e divenuto pittore. Nell’arco di una manciata di ore che affondano nella notte, Manuèl, di solito scontroso e riservato, racconta al giovane amico la storia del suo amore per Marìa, rompendo il cerchio della sua solitudine, per poi scomparire. Quell’amore, vissuto dall’ex ballerino come una dannazione, segnerà per sempre il ragazzo che a sua volta farà di Marìa il suo amore ideale, quello che terrà solo per sé e con cui le donne che incontrerà nel corso della vita non potranno mai competere. Sullo sfondo la splendida estate toscana, le musiche di Debussy e la storia di un balletto che a suo tempo fece scandalo. Da gustare soli, come soli si legge, insieme al libro perché: “Manuèl, era stato proprio lui a insegnarmi che, testuali parole: “La solitudine è proprietà privata”.
https://youtu.be/jVpJCKspArk

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Amori e foglie di tè di V.V.Ganeshananthan

Biografie By Luglio 30, 2015 No Comments

GANESHANANTAN Amori e foglieUna giovane dello Sri Lanka, una tamil nata negli Stati Uniti, scava nella memoria della famiglia per ritrovare le proprie origini e racconta la storia di due mondi divisi da una diversa concezione di vita. Infatti, Yalini, la voce narrante, non riesce a vivere del tutto l’America come “il suo posto”, piuttosto è attirata dalle origini di un Paese di cui sa poco, dalle tradizioni di una terra dove le famiglie ancora oggi spesso si formano sulla base di matrimoni combinati per convenienza, ma in cui spesso non mancano amore e rispetto. Scopre e incrocia parenti lontani nel tempo, alcuni già scomparsi, personaggi a tutto tondo che raccontano un mondo che va dissolvendosi e poi la cugina, Janani, una giovane legata alle tradizioni che ha combattuto nella guerra civile fra i cingalesi e la minoranza tamil, lei figlia di Kumaran, militante nell’esercito di liberazione dei Tamil Ealam. I riti, le contrapposizioni razziali, la guerra, lo tsunami, le fughe e i ritorni, c’è questo ed altro in Amori e foglie di tè (Garzanti, 2010), il romanzo d’esordio di V.V.Ganeshananthan, intenso e ancora più interessante, almeno per me, perché scritto nella chiave del romanzo autobiografico.

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La musica è finita di Mario Bonanno

Biografie By Luglio 18, 2015 No Comments

arton114043-webIl saggio di Mario Bonanno ripercorre l’Italia dei cantautori dal 1988 al 2013, cui molti di noi sono legati. Come dice lo stesso autore, “La musica è finita. Quello che resta della canzone d’autore” (Stampa alternativa, 2015), “è una specie di rewind. Un nastro che si srotola a ritroso nel tempo e nello spazio, nel senso che fa il punto su trent’anni di storie, tracce, temi, incroci  personali con la canzone d’autore italiana. Spero non suoni come passatista, e nemmeno come un libro pretenzioso: per libere associazioni e altrettanto libere divagazioni ho provato a raccontare in questo modo un po’ del nostro tempo migliore. Il tempo in cui le parole dentro ai dischi contavano, suonavano, cantavano a dovere. Ed erano fosforo e sale della terra. Frame sparpagliati di teorie e prassi della canzone d’autore che c’era una volta e che oggi non c’è più.” Mario Bonanno, musicolo catanese,  appassionato e profondo conoscitore di musica cui la definizione di leggera, a volte risulta del tutto inappropriata, con questo libro ci porta a ripercorrere la nostra biografia personale attraverso le note che l’hanno accompagnata e ne hanno scandito il tempo.

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La Cina sono io di Xiaolu Guo

Biografie By Giugno 30, 2015 No Comments

index-WebCon La Cina sono io (Metropoli d’Asia), Xiaolu Guo ci offre uno spaccato della Cina di oggi, una realtà difficile da esplorare soprattutto se non si conoscono la sua storia millenaria e le sue tradizioni. In questo caso l’autrice esprime un contesto culturale in cui si sviluppa il rapporto tra le arti, musica e scrittura, e la politica e il richiamo che esercita l’Occidente legato all’esigenza di una maggiore apertura del Paese verso l’esterno. La storia prende avvio nella Londra contemporanea, dove la giovane e inquieta Iona lavora come traduttrice. Da una casa editrice riceve un plico contenente lettere e stralci di diario scritti in cinese. Lentamente, anche se dopo varie ricerche e con diverse lacune, emerge la storia di Jian, musicista punk di Pechino incarcerato e poi estromesso dalla Cina per le sue attività “antirivoluzionarie”, il quale, dopo varie peripezie, finisce in un centro per immigrati prima in Inghilterra e poi in Svizzera, e di Mu, la sua ragazza, aspirante poetessa. Quest’ultima, senza notizie di Jian da troppo tempo, contatta un direttore editoriale inglese di passaggio a Pechino e gli consegna lettere e diari suoi e del suo compagno nella speranza di scoprire qualcosa in più. Iona e il direttore editoriale, destinati a innamorarsi, verranno a sapere che Jian è figlio di un personaggio di primissimo piano della politica cinese, motivo per il quale tutte le notizie su di lui sono state censurate. Il romanzo, strutturato anch’esso come un diario, segue il lavoro di traduzione di Iona e parallelamente la sua vita e il suo coinvolgimento sempre maggiore nella storia dei due ragazzi, legati da un amore intenso ma pieno di difficoltà, soprattutto a causa delle ferite profonde di Jian e del suo percorso politico, segnato dal massacro di Tienanmen. Che fine avrà fatto Jian? Riuscirà Iona a ritrovarlo e a far incontrare nuovamente i due innamorati? Questa missione diventa il centro della sua vita e la cambierà profondamente.

Xiaolu Guo è nata in un villaggio della Cina meridionale nel 1973, è scrittrice e regista. È autrice di romanzi, poesie e saggi, in cinese e inglese, che sono stati tradotti in diverse lingue.

 

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Mistero napoletano di Ermanno Rea

Biografie By Maggio 8, 2015 No Comments

8 maggio 2015

webDifficile decifrare il genere letterario cui appartiene Mistero Napoletano, giocato com’è tra il romanzo, il diario, il saggio. Il libro, edito da Feltrinelli, mescola realtà e invenzione letteraria per ripercorrere la storia di Francesca Spada, giornalista de l’Unità, e sciogliere un mistero.

La domanda alla quale mi sento chiamato a rispondere è una sola: perché si uccise Francesca? Una scorciatoia potrebbe essere la seguente: si uccise perché, come un pesce in un acquario stagnante, sentì venirle meno via l’ossigeno. L’acquario ovviamente è la metafora dietro la quale si nasconde la città, Napoli, la metropoli cupa e melmosa degli anni Quaranta e Cinquanta. Francesca si uccise a Pasqua del 1961”. In occasione della sua uscita, nel ’95, il testo suscitò non poche discussioni all’interno della sinistra poiché, nell’ambito della narrazione, tornava a riproporre le posizioni dei periodi precedenti la svolta della Bolognina, l’avvento del Pds e l’Ulivo. Inoltre nel libro l’autore mette in risalto i limiti e gli errori commessi a Napoli dal partito, incapace di andare oltre la cieca fedeltà alle origini dentro una città deliberatamente abbandonata nelle mani della potenza USA. Mistero napoletano è un affresco tanto significativo quanto inquietante di un pezzo di storia che racconta molto di noi italiani.

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La felicità al potere di José “Pepe” Mujica.

Biografie By Aprile 16, 2015 No Comments

16 aprile 2015

o-LA-FELICIT-AL-POTERE-570-webVivere per quattordici anni nelle condizioni più disumane che un uomo possa sopportare, ostaggio di una dittatura feroce fino a dimenticare il proprio volto. Essere prima guerrigliero e poi deputato, senatore, ministro e, infine, Presidente della Repubblica dell’Uruguay. Rinunciare al 90% dello stipendio per vivere felice dedicando il tempo della vita alla terra e al rapporto con gli altri. Questo e molto altro è José “Pepe” Mujica, il Presidente più famoso del mondo. A ottant’anni è l’esempio più scomodo che esista per l’intera classe politica planetaria, perché il “Pepe” è l’esempio vivente di come si può pensare al bene comune senza avere brame di potere e di ricchezza vivendo, anzi, come qualsiasi cittadino della propria nazione. Questo libro ospita un’intervista esclusiva rilasciata a Montevideo a Cristina Guarnieri, direttrice della casa editrice Eir, nonché i discorsi più importanti e famosi del Presidente, fra cui spicca il discorso sulla felicità – che dà il titolo al libro – proferito dal Presidente al G20 in Brasile nel giugno 2012. Inoltre è corredato da una biografia romanzata di Mujica, ideata da Massimo Sgroi e approvata dalla presidenza, da alcune pagine che Mujica ha scritto di suo pugno per questa prima edizione italiana, dalla Prefazione di Omero Ciai, giornalista di Repubblica e da una Postfazione di Donato Di Santo, responsabile politico dei rapporti Italia-Sud America. Fra i temi che emergono dai discorsi di Mujica, oltre i riferimenti costanti alla sua storia – gli anni della sua battaglia come guerrigliero Tupamaro contro la dittatura in Uruguay, l’isolamento in carcere, poi il ritorno alla vita e la carriera politica fino alla presidenza – vi sono le ragioni della sua inusuale scelta di restare a vivere da Presidente nella sua casetta di campagna, donare il 90% del proprio stipendio ai più poveri, tentare l’esperimento sociale di liberalizzare la marijuana o aprire per la prima volta un Paese sudamericano ai matrimoni gay, la lotta contro la mafia, il tema dell’auto-gestione delle imprese, il rapporto tra il Mercosur e i Paesi del Brics, l’Europa, il mondo globalizzato, la decrescita, la cura dell’ambiente, e molto altro.

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