La regola dell’eccesso

Ebook pagine 324 – ASIN: B00W8FOP5G
Cartaceo pagine 324 – ISBN: 0791220005104

Il lavoro, i soldi, i viaggi, il sesso, la coca.
Queste erano le cose che contavano.
Non necessariamente in quest’ordine.

Gabbiani

Ho scritto La regola dell’eccesso ispirandomi alle vicende di  Renato Tormenta, campano, viaggiatore e narratore. Questo libro è nato dalle esperienze di una vita segnata dagli eccessi.

A quindici anni Renato contrabbanda sigarette sul mare di Napoli, a diciotto percorre l’Atlantico sulle navi cargo, a venticinque precipita con un ultraleggero in un’afosa domenica di luglio. Sopravvive, ma l’anima è incrinata. Fa una montagna di quattrini e si cura con cocaina, eroina e rhum. Quando le “medicine” non funzionano, scappa.

A proposito de La regola dell’eccesso alcuni lettori hanno scritto:

“Lacerante, è l’aggettivo che percorre la mente in più di un’occasione leggendo questo libro. Fa arrabbiare, Tormenta, eccome se fa arrabbiare!
Un uomo che potrebbe avere tutto, che ha tutto, e che con la semplicità di un bambino che abbandona un giocattolo nuovo, si lascia alle spalle una scia di vizi consumati e va alla ricerca di qualcosa che non ha, ma che sente gli sta sfuggendo dalle mani. La sua è una continua rincorsa, che lo porta a viaggiare, a volte scappare, lontano. L’insoddisfazione che lo percuote è una molla formidabile e gli da modo di realizzarsi nel lavoro e di avere uno sguardo che va oltre, ma a volte sbaglia direzione del lancio e viene catapultato troppo lontano.
Il ritmo della scrittura segue perfettamente il tempo della vita di Renato. Inizia con un battito leggero in una Napoli degli anni ’70 ma Renato qui ha 11 anni e, nonostante si capisca che è il monello della famiglia, non vorresti mai che viva il dolore di cui si racconta andando avanti nella lettura. Il battito aumenta quando ha quel brutto incidente con un ultraleggero e rischia di morire, da li in poi è un crescere di colpi Sempre in bilico tra una droga e l’altra, ti domandi come riesca a mantenere lucidità sul lavoro e ti chiedi quante persone insospettabili intorno a te possano cedere all’abuso di una sostanta senza rendersene conto. E’ una vita lacerata la sua, scossa dall’insoddisfazione e segnata dall’eccesso. Eppure è di indole generosa, sa farsi voler bene ed è un focoso amante. Jia-Li e Giovanni sono i suoi angeli custodi, la piccola Yuxin è la sua ancora di salvezza, dovrà aggrapparsi a queste tre figure con tutta la forza che gli resta per non perdere ogni cosa. ” Anita Ballabio

Io non credo tanto nelle recensioni: non sono che giudizi personali e, diciamocelo, chi ha il tempo oggi ( o domani) di fermarsi per scrivere? Ma ” il tempo per questo lo devo trovare”, mi dicevo.
Ho letto il primo capitolo di ” La regola dell’eccesso”. E poi l’ ho riletto. Ho chiuso il libro e mi son messa a disegnare, ad ascoltare musica, a fare altro. Ho ripreso in mano le pagine e ho iniziato ancora una volta il primo capitolo. Anzi, era il prologo, dal titolo ” Le corde e i nodi”.
Questa, mi hanno detto, è la storia vera di una persona che ha avuto una vita incredibile, estrema, segnata dalla dipendenza per le droghe. Oppure, come suggerisce Pasolini all’inizio del libro, è l’amore per la vita, quello feroce, insaziabile e disperato, la vera dipendenza?
Sono andata oltre il prologo ai vari capitoli, nemmeno nell’ordine in cui sono stati scritti: mi piace leggere come ne ho voglia, e questo è un libro che va sfogliato in tanti modi, tante volte. Perché la storia è davvero incredibile come mi avevano detto e perché è scritto da una giornalista\ghost writer che sa il fatto suo.
Chissà quando arriverò alla fine, mi chiedo. Ci sono i libri che si finiscono in due ore sotto l’ombrellone e una volta terminati si dimenticano nella sabbia. Poi c’è questo, che ogni volta che lo apro mi fa pensare o mi fa venire voglia di ascoltare una canzone o mi dà un’immagine nuova. Così me lo porto dietro e lo riapro, e lo ricomincio…

Chiara Sozzi

“L’Estremo Oriente meno prevedibile, gli Stati Uniti che non ti aspetti, la Londra dei grandi antiquari ma anche la vita sonnacchiosa della provincia del Nord Italia, e poi incidenti aerei cui si scampa per un pelo, iniziative imprenditoriali tanto remunerative quanto fortuite, e soprattutto dipendenze devastanti affrontate con disperazione e… un certo pragmatismo. Al racconto della storia turbinosa di Renato Tormenta – nessuna descrizione fisica, una corrente scorrevole di dialoghi realistici – ci si appassiona, arrivando anche ad invidiargli un po’ gli angeli custodi (un affezionatissimo fratello Song’e Napule, una provvidenziale moglie cinese), che lo tirano fuori per i capelli dai più profondi baratri esistenziali. E sapere che questo personaggio inquieto, un po’ cinico e un po’ guascone – ma in grado di preservare una sorta di incontaminata purezza – esiste davvero, mette in moto un meccanismo di empatica condivisione della sua vicenda umana.”
Paola Pianzola, giornalista

“Storia vera, vita vera, sofferenza vera. Senza fronzoli, orpelli, divagazioni. Una discesa non in un inferno, ma in tre e in fondo l’unico scoglio cui aggrapparsi per non svendere la propria dignità e perlomeno sopravvivere: una figlia. Perché i demoni sono ancora insonni. E visto che a tutti può capitare di seguire l’ombra di uno di essi, considerate questo libro-sofferenza come un ‘help for beginners’, un déjà vu profetico da assimilare e tenere lì, in una piega della nostra anima, già confezionato e sperimentato, pronto, a disposizione.”
Federico Griandi

“Ho letto ‘La regola dell’eccesso, è scorso via veloce, incuriosendomi quanto bastava a cercare di mettere insieme il mosaico che definiva la personalità di Renato Tormenta. Personalità notevole, inserita in una vita avventurosa e drammatica, che ti fa battere il cuore con partecipazione e, nello stesso tempo di rabbia per quello che avrebbe potuto essere, ma non è. E, per me che amo i lieti fini, che sollievo pensare che questa persona, che esiste veramente, ce l’ha fatta a uscire da una situazione francamente impossibile. Un bell’esempio, da non imitare, per tutti noi. Il libro ha colto nel segno. Nella scrittura c’è la capacità di drammatizzare così bene, di rendere plausibili i dialoghi, di avvicinare l’autore al protagonista, senza però esagerare.”
Monica Pegna, scrittrice

“La regola dell’eccesso è uno di quei libri in cui non basta arrivare all’ultima pagina per uscire dalla storia, tanto è coinvolgente. Descrive un inferno dal quale chi non è avvezzo all’uso di droghe è lontano, ma basta incontrare Renato Tormenta, che all’inferno ci abita, per restare invischiati. Speri nel suo riscatto, di vederlo in piedi, pulito, lucido, di nuovo padrone della sua volontà. Ti viene voglia di entrare nel libro e gridare: allora, la finisci? Vuoi crescere prima di morire o vuoi ucciderti? Tifi per quest’uomo che è ancora un bambino. E ti arrabbi perché Renato Tormenta è ricco e possiede tutto quello che chiunque vorrebbe avere. Può comprare ciò che vuole e lo fa: belle macchine, donne, aeroplani, case, vacanze da sogno, ma ha un padrone che non gli permette di goderne: il vizio per le sostanze stupefacenti e infine per l’alcool. Si ridurrà a dormire perso sulle panchine del suo paese e a spaventare la sua bambina che ama più della sua vita. È tutto vero, dall’inizio alla fine. Fortuna e dannazione. Audacia e sciagura. Genio e stupidità.”
Nicoletta Molinari

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