Domenica 14 dicembre presso il MIC – Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta LO SPETTACOLO DELLA MODERNITÀ, un progetto artistico e culturale nato dalla sinergia fra Fondazione Cineteca…
La Fondazione Cineteca Italiana presenta STANLEY KUBRICK IN LINGUA ORIGINALE, rassegna in undici film che permetterà a tutti gli appassionati di rivedere su grande schermo e in lingua originale l’opera di un maestro della…
Ha un’impronta ben definita il fenomeno delle biografie di personaggi noti che fanno mercato per gli editori e marketing per se stessi. Lo ha definito in ogni dettaglio Enrico Sisti su La Repubblica.it, sostenendo che il fine ultimo di queste biografie è semplice: “Per vendere o per essere ricordati il più a lungo possibile? Entrambe le cose probabilmente”, attraverso il racconto de “La propria storia riveduta e corretta, come fosse un “selfie” gigante, ritoccato quanto basta” e “Ovviamente il biografo può anche essere ‘non autorizzato’, ma cambia poco perché in notorietà ci guadagnano tutti”. Anche in questi casi la figura del ghost writer ha un ruolo centrale perché, come sottolinea Sisti, “Se non hai la forza o le capacità di scrivere da solo la tua storia, è sufficiente (si fa per dire) affidarsi a un talento degli effetti speciali”. L’articolo di Enrico Sisti al link: http://www.repubblica.it/rubriche/la-storia/2014/12/07/news/biografie_pruzzo_e_altri-102360720/
9 dicembre 2014
Un libro affascinante e coinvolgente che racconta una storia realmente accaduta. Il Nanga Parbat, ovvero la Montagna Nuda situata in Pakistan, è alto 8125 metri ed è da decenni il sacro Graal dei migliori alpinisti. Negli anni ’30 Willy Merkl tentò la salita e morì. Il suo fratellastro, Karl Herrligkoffer, ne fu ossessionato e tentò più volte di “conquistare” la montagna in nome del fratello. Nel 1970 programma con i fratelli Messner di raggiungere la cima dal versante Rupal. E la storia si ripete: Reinhold e Günther Messner sono i primi a salire lungo quella via ma sono costretti dal maltempo a scendere lungo il versante opposto, il Diamir: Günther perderà la vita travolto da una slavina. I tragici ricordi non abbandoneranno mai Reinhold che, dopo trent’anni, decide di raccontare la sua versione dei fatti nel libro edito da Corbaccio.
Sono d’accordo con quanto scrive Sasha Perugini in un articolo pubblicato su huffingtonpost.it sul tema dell’autobiografia. La Perugini sostiene che, per le persone comuni, “L’autobiografia è – narcisismo a parte – una forma di ribellione a un costume sociale troppo stretto o che si percepisce come castrante e giudicante”. Faccio la ghost writer e sulla base della mia esperienza posso dire che narrare della propria vita ha un effetto liberatorio, permette di conoscersi meglio, per alcuni è una forma di riscatto. È un modo per rimettersi in pari con se stessi. Certo non è alla portata di tutti sotto diversi aspetti, ma questo è un altro discorso. Comunque è vero: la voglia di “scrivere l’autobiografia” cresce anche tra le persone comuni. Consiglio la lettura dell’articolo di Sasha Perugini. Vedi link: http://www.huffingtonpost.it/sasha-perugini/voglia-scrivere-autobiografia-comprensibile_b_6128086.html
Lo sfruttamento della prostituzione minorile nei bordelli di Calcutta, le difficoltà di una madre single, un concorso canoro per operai che cercano riscatto da una vita difficile, l’India delle caste, le aspirazioni dei giovani, lo sport…
Grazie a un’amica che me ne ha parlato, ho scoperto la storia di Davide Ruffinengo, già libraio in quel di Asti, che ha deciso di seguire i clienti con la formula del personal reader. Il metodo è lo stesso del personal shopper però applicato ai libri. Ha inventato la libreria che viene a casa vostra, quando voi invitate magari anche degli amici, così ha l’occasione di farsi conoscere e parlare a più persone illustrando una selezione di libri accuratamente meditata. L’iniziativa ha avuto tanto successo che ora gli inviti fioccano anche da parte di associazioni, festival oltre ad avere dato l’avvio a un coinvolgimento teatrale. Davide Ruffinengo con un suo omonimo amante dei libri, Davide Ferraris, ha aperto una libreria fisica “Therese”, in Corso Belgio a Torino, in un quartiere in cui non era presente alcuna libreria. Il nome è un omaggio alla Therese di Auto da fé di Elias Canetti, la governante di Peter Kein che vive immerso nei tanti volumi della sua biblioteca. Nel 2012 dalla libreria sono nati l’iniziativa Profumi per la mente che vuole portare i libri direttamente alla gente e Il libraio suona sempre due volte, edito da MarcosyMarcos, che racconta la storia dei due librai che, partendo da esperienze diverse, hanno inventato la nuova formula in cui “raccontano i libri” per venderli. Il libraio suona sempre due volte è pure il titolo di uno spettacolo che va in scena nei teatri, nei festival letterari, nelle scuole, ma anche nei negozi, presso le attività artigianali, in cui Davide&Davide raccontano sempre di storie legate ai libri che più li hanno colpiti.
Libreria Therese – Corso Belgio 49 -Torino
http://www.libreriatherese.it


