Qualcosa nascosto

Ebook – EAN-13 9788836171736
Cartaceo pagine 256 – ISBN 9788836171729
Manni Editore – Collana Occasioni

Un impresario di pompe funebri e un ragazzino finito in un grosso guaio sono i protagonisti di una storia che si consuma in un solo giorno ad Alessandria. Pietro Ventura e la sua famiglia affrontano la consueta routine di “una giornata da becchini” in cui le vicende dei vivi incrociano quelle dei morti e di alcune presenze benevole, quando accade l’inaspettato. Un giardino di transito per l’Aldilà accoglie uomini, donne, bambini e animali al centro di eventi straordinari eppure intimamente connessi a ognuno di noi. La tenerezza e l’ironia sono gli ingredienti di un romanzo lieve e delicato che svela più di una verità.

«Da dove arrivi di preciso? Lo ricordi?»
«Dal terrazzo di casa, credo. Ora sono infossato dentro un tendone e sotto… c’è la strada. È giù. Sotto! Mamma! Dio! E poi… Sono qui, prigioniero, una sottiletta tra due lastre trasparenti. Che razza di posto è questo?»

Marco Bagliano e Susanna De Ciechi raccontano il dietro le quinte del mondo delle pompe funebri ispirandosi alle testimonianze rese dagli appartenenti a una dinastia di quelli che ancora oggi in tanti chiamano becchini. Ed è proprio dalla realtà di chi assolve ogni giorno le cure dell’ultimo saluto che prende spunto la narrazione di una manciata di ore in cui accadono alcuni fatti singolari – perché la morte è pur sempre un mistero -, con l’intento di restituire al lettore uno spaccato di esperienze talvolta anche crude, in cui prevale sempre la compassione. Il risultato è un romanzo che a tratti fa sorridere mentre lascia spazio a più di una riflessione.

Qualcosa nascosto“, è un libro che aiuta a superare i luoghi comuni e gli stereotipi diffusi rispetto a tutti coloro il cui lavoro ha a che fare con l’accompagnamento nell’ultimo viaggio, persone che assolvono una funzione sociale cui ciascuno di noi prima a poi deve fare ricorso.

In vendita  in versione ebook e cartacea su Amazon e sulle migliori piattaforme online e nelle librerie.

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Tra gli altri hanno commentato e consigliato “Qualcosa nascosto”:

Silvia Rossi: “Ho trovato molto di me in questo libro. Ho trovato prima di tutto gli insegnamenti di mia nonna, che mi ha spiegato che la morte e la vita sono così strettamente intrecciate da essere una cosa sola. Ho trovato la mia infanzia, le parole semplici e amorevoli con cui ho imparato che esiste qualcosa di nascosto, che forse solo gli animi sensibili riescono a vedere; qualcosa che unisce passato e presente, legando dimensioni diverse e donando pace e gioia profonde. Grazie per la delicata semplicità con cui hai dato alla morte diritto di parola in un mondo che tende a nasconderla, come se non ci appartenesse” da Amazon.

MG: “… ho letto in poco tempo, rispetto al mio standard di lettore, proprio attratto in modo strano dalla storia che andavo ad affrontare attraverso le pagine. Mi conosco e so molto bene cosa avrei potuto provare ed ero anche intimorito per il tema “difficile”. Ma è stato giusto affrontarlo attraverso il libro, conscio del fatto che purché se ne dica la morte appartiene alla vita, in modo inseparabile
Non sono un esperto ma ci sono molto di sensazioni che ho provato personalmente nell’adolescenza ad affrontare questo tabù, e poi ritrovarmi adulto a gestire vari casi famigliari, per ultimo il mio papà, nel 2013. Ma ti e vi sono grato per aver dato alla storia questo percorso e questo argomento così delicato trattato con dolcezza anzi, serenità oserei dire…” da Amazon.

N.Molinari: “È un romanzo a tratti leggero, ma mai banale. Soprattutto è vero, nonostante una vena narrativa volutamente, mi sembra, sopra le righe del credibile. Intendo dire che la narrazione si svolge in una trama di chiaro/scuri, dove i “chiari” sono rappresentati, senza possibilità di smentita, dalle storie e dai personaggi che animano (termine appropriato) un’impresa di pompe funebri, mentre gli scuri più che altro sembrano dei grigi dentro i quali gli autori nascondono (da qui il titolo?) misteri che nessuno potrà mai svelare, ma solo intravedere, avvertire, percepire.
Ci vuole coraggio ad affrontare la sfida di un tema come questo senza mai disturbare e, anzi, coinvolgere, emozionare, persino divertire. Bravi!
da Amazon.

Monia tra i libri: “… Un romanzo che è una carezza, un abbraccio, una parola di conforto che molto spesso non siamo abituati a dare né a ricevere”. da Amazon

@sandra_giannetto: “… Qualcosa nascosto” parla di vita, pur essendo incentrato sul racconto di una giornata all’interno delle onoranze funebri della famiglia Ventura, ad Alessandria.
È un giorno particolare, un giorno in cui il rapporto tra vita e morte è ancora più intenso ed è rappresentato dalle vicende dei due protagonisti principali, Pietro Ventura, becchino di professione, e Lorenzo, un ragazzino “sospeso”, chiamato Cadente in tutto il romanzo perché: <<Sei una fuori posto. Sei !>>. Lorenzo è in bilico e deve trovare la strada e Pietro sarà senza volerlo la sua guida. Ma “Qualcosa nascosto” non è solo Pietro e Cadente, attorno a loro ruotano tanti altri personaggi con le loro storie e i loro ricordi. La narrazione ci permette di rivalutare l’immagine dei becchini, alleggerendola dai preconcetti e ponendo anche l’accento sull’importanza del loro ruolo e il forte carico emotivo che ne consegue.
Di grande impatto l’immagine del giardino di transito, una sorta di limbo in cui passano le anime prima di accomiatarsi definitivamente dalla vita e andare oltre. E anche in questo caso a sostenere nel momento del passaggio abbiamo due guide speciali, ma al riguardo non vi svelerò di più. Pur parlando di morte questo romanzo mi ha trasmesso serenità soprattutto grazie alla delicatezza e naturalezza con cui è stato trattato l’argomento. Sembrerà strano a dirsi, ma ci sono anche dei momenti di ironia che non stonano per nulla col contesto ed anzi si intrecciano perfettamente nella narrazione. “Qualcosa nascosto” è un romanzo originale e che mi ha offerto tanti spunti di riflessione, assolutamente consigliato a tutti”. Continua qui.

@sognodiunanottedimezzaestate: “… Questa è una storia molto particolare, fuori da qualsiasi comfort zone, fuori dal comune e che forse ti dà conferme su qualcosa che non si crede possibile, come la presenza di chi ormai non c’è più ma che vorremmo ancora al nostro fianco. Loro ci sono, a moro loro ci parlano, ci mettono in guardia, ci danno segni e questo spesso ci conforta, perché ci mostrano che stanno bene e che nonostante tutto, nonostante il dolore, la sofferenza, dobbiamo andare avanti e che un giorno li rivedremo, anche se loro in primis ci aspettano il più tardi possibile”. Continua qui.

Noemi_@tralepaginedellastoria: “… Questo libro ci regala la sensazione che chi va via, a volte, resta al nostro fianco. Bellissima l’idea del giardino del transito, luogo, all’interno della casa funeraria dei Ventura, in cui le anime sfiorano i vivi perun’ultima volta, prima di rivolgere il loro ultimo saluto. (È un luogo che esiste veramente, per saperne di più andate a sbirciare @storiedianimeebecchini) La scrittura è scorrevole, nonostante il tema non diventa mai pesante o macabro. La trama è veramente originale, sono sicura che nessuno di voi abbia mai letto qualcosa di simile”. Continua qui.

Le letture di Adso: “… Ogni personaggio della famiglia Ventura porta con sé un bagaglio di sofferenza dato dal fatto che vivono il lutto in modo ininterrotto, si trovano ad assorbire il dolore dei vivi e ad avvertire quello dei morti; ogni chiamata che ricevono può lasciare un ricordo indelebile nella loro mente e li porta, molte volte, a pensare di non farcela a fare questa vita. Ma quello che si nota, principalmente, è proprio il filo che lega questa famiglia che si supporta e si consola in ogni momento, anche dopo aver smesso di vivere: Agostino e Camilla sono due personaggi che sanno tirar fuori un sacco di emozioni. Tra tutti, è Pietro quello che sembra avere un’attitudine speciale a fare da tramite con i non vivi, riesce a percepirli, a parlare con loro e a consigliarli…” Continua qui.