Ci vuole una certa dose di incoscienza per scrivere un romanzo come “Qualcosa nascosto” che racconta il susseguirsi di alcune strane vicende dietro le quinte di un’impresa di Pompe funebri. Di questo sono sempre stata consapevole. Adesso, alla vigilia della presentazione del libro al #SaloneInternazionaledelLibrodiTorino, avverto il peso della sfida.  L’appuntamento è per domenica 22 maggio alle 13 – sala Avorio, dunque manca una manciata di ore al momento in cui io, il mio coautore Marco Bagliano e Marina Gersony, ci troveremo a chiacchierare – davanti a un gruppo di coraggiosi lettori – di becchini, di morti, di presenze, di funerali e degli speciali inciampi che sconvolgono la routine di una Casa funeraria in una torrida giornata d’estate ad Alessandria. Adesso che ci penso, il clima nel libro è lo stesso che a Torino: un caldo infernale fuori programma. Sarà un caso?

Intendiamoci, “Qualcosa Nascosto” è un romanzo costruito in una chiave di leggerezza, affollato com’è di personaggi e situazioni con al centro Pietro Ventura, un impresario di Pompe funebri, Lorenzo Cadente, un adolescente incasinato, e la cana Camilla, ma c’è anche Lucy, che scorrazzano fuori controllo tra gli uffici della ditta Ventura, la sala di thanato-estetica e le camere mortuarie. La lettura è piacevole, a tratti divertente, almeno a detta di chi ha letto il libro in anteprima. Tuttavia una volta chiuso il volume si apre il tempo della riflessione e il pensiero va alla “fine”, anche la nostra, perché da lì tutti dobbiamo passare, magari per trasferirci in un qualche Altrove. Dipende. 🤭​👻​

Qualcosa nascosto Bagliano De Ciechi ghostwriterNegli ultimi decenni abbiamo cercato di non pensare alla morte, ne abbiamo respinto l’idea usando mille trucchi nell’illusione di ingannarla, e spesso ci abbiamo riso sopra per sdrammatizzare, ora l’argomento è tornato alla ribalta a causa del Covid e della guerra, tanto vale parlarne senza affanno, perfino sorridendo, ma evitando di essere superficiali, o peggio macabri. Scopriamo quel che c’è da conoscere, per esempio i riti nascosti con cui veniamo preparati per l’ultima partenza: sapere è confortante e toglie ansia. Per questo vi invito a familiarizzare con la storia che raccontiamo e con loro, i becchini 4.0, che provvederanno con cura e gentilezza ad archiviare ciò che resterà di noi.

Volete approfondire? Domani editoriale ha pubblicato da poco un articolo del grande Walter Siti che si intitola Una performance dietro l’altra la morte si è rifatta viva.  Il tema è caldo, dunque, o freddo, che dite?

Immagini d’apertura:
una rara fotografia, forse l’unica, della cana Camilla, tra i protagonisti di “Qualcosa nascosto“. Lo scatto risale più o meno all’inizio degli anni ’80.
Lorenzo Cadente – Foto di Luisella Planeta Leoni da Pixabay

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