A spasso per Siena nei giorni del Palio di luglio è impossibile non notare la scritta sopra l’antico portone: “Accademia degli intronati”.
Il sole scioglie anche i pensieri, perfino quelli di uno scrittore fantasma, per loro natura evanescenti. L’ultimo che formulo prima di cadere in deliquio, il cervello che bolle e il buon senso squagliato, è che forse quello è il posto per me. Infatti, è proprio così che mi sento: intronata. Mi sforzo di ragionare e mi assale un dubbio: possibile che esista un’Accademia per gli storditi, i balordi, gli stupidi?
Così scopro che l´Accademia degli Intronati, nata nel 1525, assunse questo nome a significare il desiderio dei fondatori di ritirarsi dai rumori del mondo, dai quali erano come sbalorditi (intronati, appunto), per dedicarsi alle commedie e agli studi di lingua e letteratura. L´origine degli Intronati va collocata in quella fioritura culturale che caratterizzò la Siena del primo Cinquecento, capace di far registrare la presenza di oltre trenta accademie cittadine. Alcune di queste sicuramente rintracciabili anche nell´ultimo scorcio del Quattrocento, quando, ad esempio, va ricordata la presenza dell´Accademia Grande, animata da alcuni docenti dello Studio senese e che, secondo certa bibliografia, è alle origini degli stessi Intronati.
A riprova che spesso una cosa vale per come appare e anche per il suo contrario.
In un fine settimana molto arcobaleno, mi sono lanciata in un cielo sempre più blu. Chissà come commenterà la cosa Renato Tormenta, lui che ha avuto la sventura di precipitare con un ultraleggero e la fortuna di cavarsela. La curiosità per il volo mi è venuta scrivendo La regola dell’eccesso, nel libro il volo finito male di Renato ha una parte importante. Da ghost writer un po’ invasata, per calarmi nella parte mi ero spinta a provare l’emozione di un volo simulato in elicottero e avevo rischiato di abbattere il Pirellone, anche se per finta. In seguito, durante le passeggiate in montagna, ho cominciato a immaginare quali sensazioni poteva dare lo stare appesi alle vele colorate che solcavano il cielo. Infine ho deciso di provare il parapendio.
Non è stato facile, ho dovuto vincere la paura, mettere da parte il mio proverbiale senso pratico, abbandonarmi a un sentimento di ineluttabilità che non sapevo mi appartenesse. Alla fine volare è stato liberatorio e ho scoperto… https://regoladelleccesso.wordpress.com/2015/07/07/ghost-writer-volante/
La vita di condominio è sempre difficile da gestire, come certe amicizie un po’ invasive; La mia amica Anna un po’ le somiglia. «Quanto ci metti a rispondere?» Anna la tedesca si materializza su Skype, ha l’aria imbronciata…
Libri in viaggio: Lonely Planet Italia insieme a @Feltrinelli RG e @Feltrinellizoom hanno chiesto di segnalare le più belle letture dedicate al viaggio. Il nostro libro, La regola dell’eccesso, scritto da me, come ghost writer, e da Renato Tormenta, il narratore, è rientrato nelle proposte. http://amzn.to/1byDjNT
#top20libridiviaggio La Regola dell’eccesso, il viaggio dentro una vita difficile vissuta in tanti luoghi diversi – http://bit.ly/1g1QJUC
In un fine settimana molto arcobaleno, mi sono lanciata in un cielo sempre più blu. Chissà come commenterà la cosa Renato Tormenta, lui che ha avuto la sventura di precipitare con un ultraleggero e la fortuna di cavarsela…
Quest’anno si celebra il 45° anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica Popolare Cinese e l’Italia; gli scambi tra i due Paesi sono però in atto da millenni: la Via della Seta, che metteva in relazione…
Quando a scrivere è un “fantasma”: intervista a Susanna De Ciechi. Di recente Ivano Mugnaini ha inaugurato una nuova sezione all’interno del suo blog “Dedalus”. La rubrica si chiama A TU PER TU ed è uno spazio aperto al dialogo in cui Mugnaini vuole dare evidenza a ciò che di vivo e vitale si muove nel microcosmo delle scritture attraverso una serie di interviste costruite per approfondire temi talvolta inusuali.
La mia attività, quella dello scrittore fantasma, uno scrittore su commissione che scrive soprattutto biografie magari romanzate, ha riscosso il suo interesse a tal punto che ne è scaturita una bellissima intervista che lo stesso Ivano Mugnaini introduce così: “Il ghostwriter, tra miti da sfatare, storie personali, confronti, presunti misteri e verità. In questa intervista schietta, rapida e sincera, Susanna De Ciechi ci parla dei suoi libri, passati e recenti, e della sua lunga attività nel settore, contribuendo a dare carne concreta, e la dignità del sudore e della professionalità, a questa figura di “fantasma”.”
Vi invito a leggere il testo integrale dell’intervista qui: https://ivanomugnainidedalus.wordpress.com/2015/07/02/quando-a-scrivere-e-un-fantasma-intervista-a-susanna-de-ciechi/


