Sono trascorsi mesi da quando ho scritto qui, sul mio sito; il tempo è passato in un lampo. La mia lunga estate è stata densa di eventi, alcuni piacevoli, altri meno. Nulla di drammatico, solo contrattempi, utili spunti di riflessione…
Quest’anno ci vuole molta immaginazione per trovare un senso al Natale. Il Natale è obbligatorio e io detesto gli obblighi, le costrizioni e le ipocrisie, ma nulla cambia. Ed è di nuovo Natale, va in scena la solita manfrina…
Il video di “Abban-dono”, la nuova canzone di Mina, è un esempio di come la creatività umana possa utilizzare con profitto gli strumenti messi a disposizione dell’intelligenza artificiale per raccontarci qualcosa di diverso…
Come va oggi? È difficile dirlo, tempo fa non avrei esistato nel dare una risposta. Mi ricordo che i colori, tutti i colori, mi sembravano più intensi, pastosi. Mettevano allegria. Dov’è finita l’allegria? È in dote solo ai bambini e agli ingenui?
Gli italiani leggono poco. È un dato statistico che dice molto di noi e in parte spiega il declino del bel Paese perlopiù governato da ignoranti. In questo quadro desolante stupisce la percentuale di lettori non vedenti: i ciechi leggono, e tanto…
Quasi cinquant’anni fa Marguerite Yourcenar descriveva l’eterno rito del Natale: “Per la maggior parte degli odierni celebranti, la grande festa cristiana si riduce a due riti: comprare…, oggetti utili o meno, e ingozzarsi, o ingozzare le persone…”
Un’amica mi chiede quali siano i miei buoni propositi per l’anno nuovo, vuole indicazioni spicciole e di buon senso, cose pratiche. Mi raccomanda: “Non farmi una tirata su ciò che va male, ti prego, Non possiamo salvare il mondo”…