9 luglio 2014

9788850221301g-webÈ davvero intenso e coinvolgente il memoir che racconta, senza veli né compiacimenti, della vita segnata dal disturbo bipolare di Marya Hornbacher. Una vita da godere e da amare comunque come sottolinea l’autrice stessa: “Apprezzo la mia vita. È una vita che proteggo orgogliosamente. L’ho salvata dalle grinfie della pazzia, e la pazzia non può portarmela via di nuovo. Non la getterò via. E se non fosse una vita normale? È l’unica che ho. È difficile, bella, dolorosa, piena di risate, strana, tanto strana. Qualunque altra cosa sia, qualunque cosa porti – è mia”.

Quando la Hornbacher pubblicò il suo primo libro, Sprecata, in cui racconta della sua anoressia bulimica, non conosceva ancora la causa profonda della sua infelicità. Poi, a ventiquattro anni, le fu diagnosticata una forma grave di disturbo bipolare, una malattia seria e invalidante. Chi soffre di questa condizione affronta fasi di profonda depressione alternate a fasi maniacali caratterizzate da un eccesso di euforia. Marya ha sperimentato sulla sua pelle cosa vuol dire esserne vittima e, attraverso immagini di straordinaria potenza emotiva, ci porta con sé sulle montagne russe della sua vita, raccontandoci la sua struggente esperienza. Da leggere per conoscere e capire. (Tea – Collana Esperienze)

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