Ieri è stata una giornata magica, una di quelle che ti godi fino in fondo cercando di rallentare il flusso delle ore e ti lasciano la bocca allappata di un dolce di cui continui a sentire il sapore anche il giorno dopo e, spero, quello dopo e dopo ancora. È cominciata con un messaggio privato da uno sconosciuto: “Ciao Susanna, mi chiamo Antonio vivo a Londra e mi occupo di editoria e giusto per caso ho letto uno scrittore che consiglia un libro scritto da te con Renato Tormenta. L’ho trovato incantevole, non sono riuscito a staccarmene fino a quando non l’ho concluso. Volevo solo ringraziarti e dimostrarti quanto mi è piaciuto. “Vivo sempre sul filo, ogni giorno anche il più indaffarato, c’è qualcuno o qualcosa che mi ricorda cos’ero e cosa sono”. Mi piacerebbe annoverarti tra le mie amicizie, son discreto, vivo lontanissimo. Grazie Antonio.”
A parte il godimento che chi scrive prova sempre quando riceve un commento positivo, il mio pensiero corre a Renato Tormenta, il mio co-autore; vorrei condividere con lui la felicità per questa recensione, per il garbo speciale con cui mi è stata comunicata, ma Renato in questo momento è lontano, non potrò raggiungerlo.
Inizio a chattare con Antonio e gli chiedo notizie dello scrittore che consiglia La regola dell’eccesso, una persona che conosco di fama, ma con cui non ho mai avuto rapporti e questo m’intriga ancora di più. A un certo punto Antonio scrive: “Lo sai che proprio adesso Raul Montanari ti ha citato in un post?”. Mi manda un link e sono subito sul profilo Facebook di Montanari, i Mi piace e i commenti si sommano veloci. Antonio ed io chiudiamo la chat con la promessa di risentirci presto. Ho bisogno di bere: acqua, naturalmente.

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