Cos’è scrivere? Mettere le parole su una pagina bianca, scrivere per raccontare, comunicare quello che sentiamo, pensiamo, oppure sporcare la carta con una sequenza di segni incomprensibili per la maggior parte dei lettori? Quando scriviamo dobbiamo fare in modo che il nostro testo abbia un significato chiaro per chi legge; le nostre parole devono vivere di vita propria, essere autonome, ed esprimere con chiarezza ciò che abbiamo inteso dire: un pensiero, il racconto di un fatto accaduto o anche solo la spiegazione dell’uso di un elettrodomestico. Sembra banale? Non lo è. Resta uno degli aspetti della scrittura che nel mio lavoro di scrittore fantasma cerco di verificare con la massima attenzione e mi riserva sempre qualche sorpresa.
In Guida alla scrittura Giorgio De Rienzo sintetizza gli elementi necessari per scrivere in modo da cogliere l’obiettivo dell’autonomia espressiva dei nostri testi: l’architettura o la struttura, nonché il ritmo della pagina; la grammatica del testo; la proprietà e la convenienza del lessico.
La scelta della parola giusta è essenziale e spesso determinante e su questo vale la pena fermarsi, ragionare. In Il mestiere di scrivere, Raymond Carver sostiene che “... le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste, con la punteggiatura nei posti giusti in modo che possano dire quello che devono dire nel modo migliore. se le parole sono appesantite dall’emozione incontrollata dello scrittore, o se sono imprecise e inaccurate per qualche altro motivo – se sono, insomma, in qualche maniera sfocate – fatalmente gli occhi del lettore scivoleranno sopra di esse  e non si sarà ottenuto un bel niente“.
La parola giusta non deve essere stravagante, ricercata, improbabile, ma precisa e nel suo essere precisa, seppure si usi una parola comune, non sarà mai banale. Sembra una regola relativamente facile da applicare, ma non lo è. Sempre Carver dice: “Le parole possono essere precise anche al punto da apparire piatte, l’importante è che siano cariche di significato; se usate bene, possono toccare tutte le note“.

Immagine dal web.

Ti interessa l’argomento? Leggi anche:
Professione GhostWriter: tutti parlano, tutti possono scrivere?

Share: