Sto proprio invecchiando male, ne prendo atto, infatti mi scopro un po’ acida ma stamattina quando ho controllato la posta e ho letto la segnalazione di un evento cui parteciperanno “foodlovers, gourmands e chefs da tutta Italia”, ho sentito salire in gola quel misto di irritazione e disappunto che mi lascia in bocca il sapore della nebbia. A volte gli errori sono degli orrori, e questo è il caso, e chi li compie mostra anche la perdita di quell’elementare buon senso che dovrebbe indurre una persona “normale” a riflettere su ciò che scrive prima di renderlo pubblico. Non ama l’utilizzo degli anglicismi (qui ne parla Annamaria Testa), ma accetto comunque l’uso che se ne fa, a patto che sia corretto. Infatti c’è una cosa che so da sempre e che l’Accademia della Crusca spiega qui con grande chiarezza: i termini inglesi e, in generale i nomi stranieri, quando sono inseriti in un testo italiano non vanno declinati al plurale, restano invariati.
Certo ci sono delle eccezioni, ma riguardano i pochi casi in cui il termine è molto specialistico oppure è entrato nell’uso già al plurale. Un esempio per tutti riguarda i jeans (o blue jeans). Il termine jean corrisponderebbe a una storpiatura derivata dall’antico termine Jeane o Jannes utilizzato in francese per nominare la città di Genova e dalla conseguente pronuncia inglesizzata del più recente termine francese Gênes; la forma plurale jeans è poi entrata nel linguaggio comune.
Tornando al caso culinario citato sopra, nella email che ho ricevuto l’orrore è reiterato per ben tre volte, segno che lo scrivente non ha avvertito la disarmonia evidente di quelle tre S in esubero, anzi! Non l’ha sfiorato il dubbio che forse gli chef, tanto di moda e stracitati ovunque, la S non la vedono mai? E neppure i food lover e i gourmand, del resto. Forse si tratta di qualcuno che ama fare sports, indossare pullovers e che il sabato sera si svaga con la visione di un paio di films o magari fa il giro dei bars. Di sicuro costui, o costei, nel CV avrà scritto di sapere l’inglese e il francese, perché l’italiano fa difetto.
Sono pedante? Può essere. Detesto la sciatteria. Io sono una ignorante consapevole, per questo cerco di migliorarmi imparando sempre cose nuove, utili per la mia attività di ghostwriter, e verificando cose che forse dovrei già sapere e, nonostante ciò, sbaglio anch’io. Nessuno è infallibile quindi occorre stare in guardia. Non prenderne atto è indice di stupidità.

Immagine dal web.

Share: