Di recente ho visto per la prima volta The road, un film del 2009 diretto da di John Hillcoat e tratto dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy del 2006. Vedere il film mi ha fatto venire voglia di rituffarmi nel libro, letto molti anni fa.

Sia la visione del film sia la lettura del libro non sono per tutti, infatti la storia ruota attorno alle vicende di un padre e di suo figlio che cercano di tenere vivo il fuoco della speranza per sopravvivere all’Apocalisse che ha devastato il mondo. Dato il periodo che stiamo vivendo, in cui il malvagio signor Hyde che è in ciascuno di noi spesso prevale sul dottor Jekyll, con tutte le conseguenze che ciò comporta, il libro e il film in un certo modo possono introdurci a un ipotetico, spaventoso futuro. Chi non ama il genere, e non usa riflettere su ciò che accade nel nostro sgangherato presente, potrebbe non avere voglia di infilarsi in atmosfere tanto grandiose quanto cupe e mortifere.

“Su questa strada non c’è benedetta anima via. Sono scomparsi tutti tranne me e si sono portati via il mondo. Che differenza c’è fra ciò che non sarà mai e ciò che non è mai stato?” (Cit.La strada_CormacMcCarthy)

Alcune immagini del film sono ancora nella mia testa e cerco nella libreria di casa la mia copia de La Strada di McCarthy; non è impresa facile perché qui il numero degli acari della polvere è inferiore a quello dei libri. Nella pausa caffè di metà mattina mi capita di leggere un articolo su Pangea dedicato allo scrittore, in cui è riportato una sorta di “abbecedario minimo per scienziati scrittori, un decalogo di regole per scrivere correttamente testi scientifici” (cito da Pangea), redatto appunto da McCarthy.

Beh, sarà un segno del destino? In ogni caso, per me che scrivo per mestiere, c’è sempre da imparare, soprattutto quando l’insegnante è un “immenso della penna”. Riporto qui quanto dice McCarthy:

Minimalismo per ottenere chiarezza. Mentre scrivi, chiediti: è possibile conservare l’originalità del mio messaggio senza quel segno d’interpunzione, quella parola, quella frase, quel paragrafo, quella sezione? Rimuovi più parole in eccesso che puoi.

Decidi il tema del tuo articolo e quei due o tre punti che ritieni il lettore debba ricordare. Questo tema e questi punti formano il filo che terrà insieme il tuo articolo. Parole, frasi, paragrafi e sezioni sono i ricami che lo adornano. Se qualche elemento non è necessario affinché il lettore comprenda il tema principale, eliminalo.

Fai in modo che ciascun paragrafo contenga un solo messaggio. Un’unica frase può essere un paragrafo. Ogni paragrafo dovrebbe esplorare quel singolo messaggio ponendo una domanda, proponendo una idea, realizzando una risposta. È corretto sollevare domande in un paragrafo lasciandole senza risposta.

Adotta frasi brevi, costruite in modo semplice, dirette. Frasi chiare e concise sono utili per le spiegazioni scientifiche. Riduci le proposizioni, le frasi composte, le parole secondarie – ad esempio: comunque o così – in modo che il lettore resti concentrato sul tema principale.

Non rallentare la lettura, non ostacolare il lettore. Evita le note a piè di pagina perché interrompono il flusso dei pensieri e obbligano gli occhi a guizzare avanti e indietro, mentre le mani girano le pagine o cliccano sulle diverse connessioni. Cerca di evitare il gergo, un linguaggio eccessivamente tecnico. Non usare più volte la stessa parola – diventeresti noioso.

Non essere troppo elaborato. Usa un aggettivo solo se è rilevante. Il tuo articolo non è un dialogo per rispondere alle domande di un lettore potenziale, quindi non anticiparle. Non dire la stessa cosa in modi diversi. Non dire chiarire insieme a elaborato. Scegli uno dei due termini, altrimenti perderai il tuo lettore.

Non preoccuparti dei lettori che vogliono discutere i punti laterali del tuo discorso. Divertiti a scrivere.

Riguardo alla grammatica: la lingua parlata e il buon senso sono generalmente migliori di ogni manuale per scrivere bene. È importante essere capiti più che scrivere una frase grammaticalmente perfetta.

Le virgole indicano una pausa. Se scrivi Al contrario all’inizio di una frase devi aggiungere una virgola per sottolineare che la frase si distingue dalla precedente, non per distinguere le prime parole dal resto della frase. Pronuncia la frase a voce alta per trovare le pause adatte.

I trattini dovrebbero enfatizzare le proposizioni che ritieni importanti – senza usare il grassetto o il corsivo – non solo per definire alcuni termini. (Le parentesi sottolineano alcune frasi in modo più delicato delle virgole). Non appoggiarti ai punti e virgola come una stampella per connettere idee vagamente collegate tra loro: questo incoraggia la cattiva scrittura. Occasionalmente puoi usare contrazioni come non è detto, non ritengo, non dovrebbe. Ma non essere eccessivamente formale. Non usare i punti esclamativi. Puoi scrivere sorprendentemente, oppure, intrigante, ma non esagerare. Usa parole simili soltanto una o due volte per articolo.

Inserisci domande, usa un linguaggio meno formale per rompere il ritmo e dare una sensazione più diretta. Le espressioni colloquiali possono essere utili, purché non si scada nel vernacolare. Allo stesso modo, usa un tono personale perché il lettore possa coinvolgersi. Essere impersonale o passivo non inganna nessuno riguardo al tuo obbiettivo: dire “La Terra è al centro del Sistema Solare” non è più oggettivo di “Siamo al centro del nostro Sistema Solare”.

Scegli un linguaggio concreto, ricco di esempi. Se devi parlare dei colori arbitrari di una sfera astratta, è meglio dire che questa sfera è un pallone rosso o una palla da biliardo blu.

Evita le equazioni in mezzo alle frasi. La matematica non è la lingua alfabetica e non possiamo far finta che lo sia. Per separare le equazioni dal testo puoi usare lo spazio bianco, una sezione supplementare, oppure spiega come è possibile tradurre le ipotesi in equazioni.

Quando credi di aver finito, leggi il tuo lavoro ad alta voce, a te stesso, a un amico. Trova un buon editor di cui puoi fidarti, che spenda davvero del tempo sul tuo lavoro. Rendi facile la vita di un editor: numera le pagine, lascia gli spazi doppi.

Infine, invia il lavoro alle riviste. Cerca di non pensare troppo al tuo lavoro, finché i redattori non lo abbiano valutato. In ogni caso, presta ascolto al consiglio di Rudyard Kipling: “Abbi fiducia in te stesso quando tutti gli uomini dubitano di te, ma prendi in considerazione i loro dubbi”. Cambia il testo, se questo è utile, spiega educatamente perché ritieni giusto mantenere la formulazione originale.

Non discutere con gli editori in merito all’uso della punteggiatura. Le riviste hanno le proprie regole: tu non sei un’eccezione.

Per ultimo, prova a scrivere la miglior versione del tuo documento: quella che ti piace. Non puoi soddisfare un lettore anonimo, ma puoi rendere felice te stesso. Il tuo documento è per i posteri. Ricorda l’emozione che ti ha trascinato leggendo per la prima volta i testi che ti hanno ispirato mentre gioisci del processo di scrittura che compirà il tuo.

Immagini dal web:
una scena del film The road diretto da di John Hillcoat
Cormac McCarthy, scrittore USA, autore de La strada

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