A Milano via Padova è uno dei simboli del disagio cittadino, un luogo in cui spadroneggiano gli spacciatori, mai oggetto di veri interventi di recupero, dove le case di ringhiera una volta abitate dagli immigrati dal Sud Italia, ora sono il rifugio di altri immigrati, provenienti da molto più a Sud. Infatti, adesso la strada è popolata da una società eterogenea e multietnica che comprende  i migranti vittime di carestie e di guerre e, come un tempo, è sempre la povertà a fare da padrona ed è sempre una guerra tra poveri quella che viene vissuta tra chi abita lì: i residenti insofferenti e spesso razzisti  che patiscono la convivenza forzata e la cultura dello straniero.
Questo è ciò che ci mostrano Antonio Rezza e Flavia Mastrella con il loro nuovo film “Milano, Via Padova“, nato come un corto ma cresciuto nel tempo. Un viaggio lungo via Padova, a Milano, sull’autobus 56, che la percorre tutta. Questa zona vivacissima e multietnica di Milano è raccontata in modo magistrale attraverso le interviste agli immigrati, i canti e le musiche. È il canto a farci vedere la dolcezza di un ritmo naturale da tempo dimenticato in occidente. A pochi minuti dall’inizio delle interviste Antonio, nel ruolo dell’intervistatore che finge di avere un microfono in mano, era già integrato, la via che sembrava deserta ha iniziato ad animarsi, la realtà talmente insolita raggiunge picchi performativi quando i problemi personali si associano a quelli sociali. Le risposte, a tratti di frasi fatte, in altri momenti scoordinate con l’aspetto e l’esperienza dell’intervistato, rendono paradossale lo squilibrio sociale. Nel magma di problemi i razzisti sostengono che gridare è un reato e i pacifisti cercano disperatamente di aiutare, di assistere, di voler integrare a tutti i costi chi, per volere politico, viene regolarmente maltrattato. Il film è la presa d’atto di una realtà contrasta e contraddittoria, in apparenza senza possibilità di redenzione.

“Milano, via Padova” , condotto da: Antonio Rezza, Flavia Mastrella. Ispirazione metafisica: Alessandro Massi. Immagini: Marco Tani, Flavia Mastrella. Montaggio: Barbara Faonio. Int.: Antonio Rezza e abitanti di via Padova (Milano). Italia, 2017, 70’.

 

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