In occasione del 70esimo anniversario delle Fosse Ardeatine l’Archivio ricorda la storia di Orlando, martire a 18 anni. Aveva solo 17 anni quando, dopo un rastrellamento delle truppe…
Così ho vissuto (Bompiani), non è solo la biografia di Boris Pahor, una narrazione densa di aneddoti che seguono un tracciato cronologico mai scontato, è anche una storia di Trieste…
8 marzo 2014
Scritto da Hawa Abdi, medico ginecologo, con la giornalista Sarah J. Robbins e pubblicato da Vallardi, Tener viva la speranza è un memoir che racconta la storia di una vita in modo avvincente. La biografia romanzata di Hawa Abdi, sessantasette anni di cui oltre quaranta dedicati ai più deboli, bambini, donne, anziani che spesso hanno trovato riparo nel suo ospedale alle porte di Mogadiscio, ha come sfondo lo Somalia, teatro per decenni di una guerra civile, delle lotte tra gruppi rivali e vittima di esplosioni di integralismo islamico. Hawa, rimasta orfana di madre a dodici anni, cresce le sorelle più piccole insieme alla nonna materna e al padre poi va in Unione Sovietica per diventare medico e incontra Aden, uno studente che sposerà in seguito. Una volta tornata in patria, la coppia avvierà il progetto di un ospedale pensato per le esigenze della gente di campagna. Nato come un ambulatorio nel tempo diverrà una struttura da quattrocento posti letto. Hawa Abdi ha portato avanti il suo progetto tra mille vicissitudini, pagando senza sconti il prezzo della guerra e ricominciando più volte daccapo. Hawa ha avuto numerosi riconoscimenti internazionali e la sua attività è sostenuta da una Fondazione che ha sostenitori in tutto il mondo. Ha sempre mantenuto il suo impegno anche a scapito della vita privata, senza mai cedere.
J.R. Moehringer è senz’altro al momento il più famoso tra i ghost writer per avere collaborato alla redazione della biografia di Andre Agassi, Open, edita da Einaudi nel 2012 e diventata un best seller ancora oggi presente nelle classifiche dei libri più venduti.
Prima di Open, Moehringer, premio Pulitzer per il giornalismo, aveva scritto Il bar delle grandi speranze, pubblicato da Piemme, ambientato a Manhasset, Long Island. Il libro è l’autobiografia dell’autore, dall’infanzia fino alla gioventù, vissuta sullo sfondo del “bar di Steve”.
Dopo averlo letto Agassi l’ha contattato affinché scrivesse, come ghost writer, la storia della sua vita e ha dato ampio risalto al suo apporto nei ringraziamenti in coda a Open.
Viene spontaneo considerare Moehringer, sia nelle vesti di scrittore sia in quelle di ghost writer, come uno specialista in memorie che svelano la persona che ne è il protagonista. Lui, in alcune recenti interviste ha precisato che scrivere un memoir, ovvero una biografia romanzata, concede al lettore l’impressione di conoscerne l’interprete, ma è solo una sensazione. Infatti, chiunque si appresti a scrivere di sé, anche utilizzando un ghost writer, sceglie cosa e come della proprio vita vuole raccontare e la parte romanzata modifica e smorza, o magari dà più luce agli episodi che determinato l’obiettivo di ciascun autore.
L’ultimo romanzo di J.R. Moehringer, sempre edito da Piemme, è Anche in Pieno giorno e racconta la vita Willie Sutton, rapinatore di banche non violento in attività tra il 1925 e il 1950.
Per il quarto incontro dedicato al tema Cosa leggiamo quando leggiamo racconti , finalmente alla Gogol si dà spazio alle donne con l’appuntamento riservato al premio Nobel Alice Munro…
Milano, 5 marzo 2014 alle ore 17,00 – In occasione dell’inaugurazione verrà proposto un reading di alcune voci di autrici, note esponenti nel panorama della poesia contemporanea…
28 febbraio 2014
Dopo anni di lavoro David Michaelis ha concluso la biografia di Charles Schulz intitolata Schulz e i Peanuts, la vita e l’arte del creatore di Snoopy, Charlie Brown e co., pubblicata da Tunuè.
Schulz, figlio unico di un padre particolarmente severo, ha faticato parecchio per intraprendere quella carriera che gli ha permesso di sviluppare la sua passione di fumettista. Infatti, fu sempre ostacolato dalla famiglia che considerava i fumetti come i libri, il cinema e la musica, attività inutili e superflue. Nonostante il carattere timido e introverso, Shulz fu tanto tenace da riuscire a diventare il fumettista più famoso di tutti i tempi. Ecco di seguito alcuni aneddoti su di lui. La striscia dei Peanuts è stata pubblicata per 50 anni e tradotta in più di 20 lingue.
“Se poesia vuol dire capacità di portare tenerezza, pietà, cattiveria o momenti di estrema trasparenza, come se vi passasse attraverso una luce e non si sapesse più di che pasta sian fatte le cose, allora Schulz è un poeta”. Umberto Eco