agassi_fascetta-web“Apro gli occhi e non so dove sono o chi sono. Non è una novità: ho passato metà della mia vita senza saperlo. Eppure oggi è diverso. È una confusione più terrificante. Più totale. … Sono giovane, relativamente parlando. Trentasei anni. Ma al risveglio me ne sento novantasei”.

Uscito nel 2011 Open, pubblicato da Einaudi, si trova ancora oggi nelle classifiche dei titoli più venduti. Il libro racconta la storia di Andre Agassi, il noto tennista, scritta dal giornalista J.R. Moehringer in qualità di ghost writer, poi citato ampiamente dal protagonista nei ringraziamenti.  Un successo determinato dalla qualità della storia e da quella della scrittura. Un incontro, quello tra Agassi e Moehringer, davvero felice. Di questo libro Alessandro Piperno ha scritto: “Alla fine del libro Agassi ringrazia J.R. Moehringer, un premio Pulitzer, un virtuoso. Tra le righe si evince che Moehringer gli abbia fatto da ghostwriter. Il che spiega una tale spavalderia stilistica. Eppure, nonostante si senta (e come) la mano di Moehringer, leggendo, non dimentica mai che il punto di vista è di Agassi. I ricordi gli appartengono, così come il sentimento dominante, il giudizio caustico su di sé e sugli altri”.

In questi giorni, in qualità di ghost writer, sono alle battute finali di un libro scritto per e con un narratore che si è affidato alla mia scrittura per la realizzazione della sua autobiografia in forma romanzata, un memoir. Si è trattato di un lavoro molto impegnativo, la storia era complessa sia in relazione alla contestualizzazione degli eventi sia per gli approfondimenti che hanno richiesto gli argomenti trattati. Il protagonista, una persona per alcuni aspetti straordinaria, è comunque uno di noi, non un personaggio famoso. Quante altre storie, che magari appartengono a persone comuni, aspettano di incontrare il ghost writer in grado di tradurle in un libro? Moltissime e spesso si tratta di narrazioni in cui la realtà supera di gran lunga la fantasia più sfrenata.

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