fotohomepage3-per-fb-webCos’è la non fiction? Forse tutto ciò che non rientra nella definizione di romanzo fino a intendere anche ciò che è privo di trama? Andrea Bolzonella osserva come in tale definizione rientrino una quantità di opere differenti tra loro e di genere molto diverso – vedi http://www.sulromanzo.it/blog/che-cos-e-la-non-fiction di cui consiglio la lettura. L’articolo si conclude con un invito, infatti, Bolzonella suggerisce: “chiedetevi cosa vi trasmette la parola non-fiction, che idea ne avete; chiedetevi se il confine tra finzione letteraria e realtà oggettiva è chiaro e definito; domandatevi cosa rappresentano per voi concetti come “trama”, “personaggi”, “storia vera”. I libri che scrivo narrano le storie vere di altri e rientrano di diritto nel genere non fiction. Per me, che in qualità di ghost writer li condivido con i miei narratori, ovvero con le persone che mi raccontano le storie che scrivo, sono sempre frutto di grande emozione, l’occasione di imparare cose nuove, di acquisire amicizie inaspettate e preziose. Il modo per entrare in mondi diversi dal mio attraverso percorsi che allargano i miei orizzonti. Le storie vere e straordinarie di persone comuni, uomini e donne in cui possiamo riconoscerci, si snodano sul filo di trame che a volte rischiano di parere perfino inverosimili eppure sono autentiche come autentici sono i personaggi, pieni di limiti e ambiguità, talvolta negativi, magari antipatici, turbolenti così come li percepisco nel modo in cui mi rendono partecipe della loro storia. Qual è il limite tra finzione letteraria e realtà oggettiva? Per me esattamente quello indicato da Gabriel Garcia Marquez: “La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda per raccontarla”.

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