«Ciao, sono Jacopo.» D’istinto mi tiro di lato e allungo il passo. In realtà cerco di mascherare l’inquietudine che provo nel trovarmi ’sto ragazzo di fianco. Si è presentato in modo urbano, però non sono tranquilla. Sono le sette del mattino, il parco è deserto; ci siamo solo io, la mia vecchia cagna e questo qui, che non conosco. Ha bermuda blu un po’ stinti, maglietta bianca con la solita scritta “Keep calm” che ormai fa sfigato e una faccia da impunito. I capelli sono ricci, un po’ lunghi, gli occhi scuri, il sorriso… da calabrone.
«Ci conosciamo?» chiedo, le mani infilate in tasca alla ricerca del mazzo di chiavi di casa, unica improbabile arma da difesa.
«Io so chi sei. Hai scritto il libro con Tormenta.» Mi guarda dritto negli occhi.
«L’hai letto?» La paura è svanita, anzi sono lusingata. La vanità dello scrittore non è cosa che si possa contenere.
«Tutto d’un fiato.»
«Cosa ne pensi? Ti è piaciuto?» Ormai sono presa, non mi accorgo neppure che il cane è rimasto indietro e che fa già caldo. «Come fai a sapere che sono io che l’ho scritto? Chi sei?» Adesso mi sono bloccata in mezzo al vialetto, vicino al cestino dei rifiuti traboccante di lattine e cartoni di pizza, a terra una distesa di fazzoletti di carta su cui non voglio indagare. Guardo il ragazzo e spio l’erba gialla e gli alberi tristi del parco di città, oltre le sue spalle.
Nessuno in vista.
Intanto la pelosa ci ha raggiunto. Si è seduta nell’erba che pare fieno, contenta della sosta. Non posso neppure fidarmi del suo istinto, sopito dagli anni. È tranquilla, lei, ma io no.
«Chi sei?» ripeto con più foga.
«Un amico di Tormenta. Non proprio un amico, tutto sommato.» Ride. «Lui conosce mio padre che fa il meccanico e si intende di auto sportive. Insomma, dai! Sono quello che ha riempito di botte a Nizza, lo sai.»
In effetti ho scritto la storia in un post proprio su questo blog, la cronaca fedele di quello che mi ha raccontato il mio amico. Vabbé, ma come è arrivato fino a me questo ragazzo? Cosa vuole? Infilo gli occhiali da sole e lo osservo meglio. Non c’è che da farlo parlare. Ho tempo, è presto. La giornata è ancora tutta da scoprire.

Le puntate precedenti:
Luce tra le rovine
La lettrice notturna
Una serata così
Sotto stretta sorveglianza
La Violante
Ti regalo un libro

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