Venti minuti. Sono venti minuti che stiamo in silenzio, Jacopo è impietrito, la faccia di gesso sotto l’abbronzatura, io ho continuato a ravanare nei cassetti della mia testa per trovare un concetto, una frase bella, una parola, magari solo un suono giustificato da un’intonazione. Ho lanciato l’amo infinite volte ma non ho pescato niente.
Il cane continua a ronfare, il caldo aumenta. A quest’ora dovrei avere già acceso il PC, consultato l’agenda, verificato i vari fb, tw, lk e tutta quella roba lì per controllare gli aggiornamenti e le notifiche, una menata.
Devo trovare il modo di sbloccare la situazione. Sono irritata perché non ho capito quale sia la cosa giusta da fare, non ho trovato neppure qualcosa da dire anche se io con le parole ci campo: ci gioco, le metto vicine, in modo coerente e con armonia, le ascolto, le sposto, le cambio, le assaggio e le mescolo di nuovo in un’altalena di variazioni che mi dà il mal di mare, almeno fino a quando non riesco a cavalcare l’onda, il momento in cui una frase, o magari un paragrafo mi sembrano giusti. Finiti.
E magari alla prossima rilettura cambierò tutto di nuovo.
Jacopo sospira, accidenti.
«Stai meglio?» Verso dell’altra acqua nel bicchiere ancora pieno a metà.
Lui alza la testa e mi guarda, gli occhi rossi, l’espressione sconvolta «Scusami, non so… non mi è mai successo. Che figura da cretino.» Frega con vigore le mani sulla cosce.
«Non hai niente di cui scusarti.» Cerco di consolarlo. «Solo gli uomini veri piangono.» Intanto Jacopo si è alzato; ora vorrei che raccontasse. «Resta pure, quel che avevo in programma per stamattina non è così importante.»
«Non posso. Devo andare.» È già alla porta, la apre.
«Lasciami il tuo cell» dico, mentre lui aspetta l’ascensore.
«Non importa» sorride mentre è già dentro la cabina. «Ti chiamo io, prima di venire. Ti chiamo presto.» Fa un cenno di saluto mentre le porte si chiudono.
Sono scontenta, curiosa, immusonita. Che storia è questa? Eppure era una mattina quieta. E poi, sarà una storia bella o una tragedia?

 

Le puntate precedenti:
Luce tra le rovine
La lettrice notturna
Una serata così
Sotto stretta sorveglianza
La Violante
Ti regalo un libro
Jacopo ha letto il libro
Volevo parlare con te
Mica sono un tipo pericoloso
Il tempo a disposizione sta per scadere
Proprio da me doveva venire?

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