Oggi è l’8 marzo, un giorno che non mi piace per due motivi: è il mio compleanno, e questo già basterebbe a rendermelo antipatico, ed è anche la Festa della donna, una delle tante commemorazioni inutili, che talvolta viene espressa in modo svilente per la categoria che dovrebbe festeggiare. In giornate così mi piacerebbe essere un fantasma sul serio e non solo una ghost writer! Tuttavia quest’anno ho avuto un bellissimo regalo, è arrivata una lettera da una persona che non conosco, che ha apprezzato un libro che ho scritto collaborando in qualità di scrittore fantasma di Massimiliano Fanni Canelles per @uxilia: La bambina con il fucile.
La lettera è scritta a mano, un’attenzione rara, e già questo la rende preziosa, il mittente è Sonia di cui non conosco il cognome. Trascrivo il testo qui di seguito e ringrazio l’autrice per avere colto lo spirito del libro: far conoscere la storia di Pratheepa, la bambina soldato, l’impegno delle persone che operano in @uxilia, e ricordarci che ciò che è raccontato nel libro è anche affare nostro.

Sapevo già dell’esistenza dei “bambini soldato”, ma leggere nero su bianco, è stato come un pugno nello stomaco! Confesso che all’inizio ho faticato ad andare avanti nella lettura, ma naturalmente l’interesse ha determinato molta curiosità e riflessioni. Il mondo dello Sri Lanka sembrerebbe così lontano e invece ci siamo dentro tutti. Non si può non pensare che i bambini sono spesso considerati delle nullità, “cose” da utilizzare a piacimento da parte degli adulti che vedono in loro la possibilità di soddisfare tutti i capricci, qualunque essi siano. Anche il nostro mondo, considerato civilizzato, nasconde sotto le pieghe del perbenismo e dell’ipocrisia le più turpi abitudini; dobbiamo considerare che relativamente da poco tempo, in Europa non vengono più utilizzati nei lavori pesanti o degradanti.
Nella seconda parte del libro, invece, si apre uno spiraglio alla speranza, anche se è chiaro l’immenso lavoro che ci vuole per riuscire ad arrivare là dove le necessità sono più urgenti. L’attività di @uxilia Onlus viene fuori in maniera eccezionale e non si può non ammirare queste persone, in particolare Massimiliano Fanni Canelles, per il loro coraggio e la loro determinazione. Leggendo il libro si nota come le difficoltà siano enormi, i mezzi siano limitati, ma essendo convinti di fare la cosa giusta, pone tutto in secondo piano. Sono persone coraggiose con una marcia in più. Da una parte mi hanno fatto riflettere sui miei tanti limiti, sul mio mondo comodo e organizzato, ma soprattutto mi hanno fatto capire che finché ci saranno persone che si mettono in prima linea per migliorarci, c’è ancora qualche speranza perché le ingiustizie siano sanate. Ma quanto c’è da lavorare! e gli uomini come Massimiliano Fanni Canelles sono così pochi! Con affetto, Sonia“.

 Spero che il mio grazie ti raggiunga, cara Sonia, ovunque tu sia.

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