Vi piace leggere racconti? Io li consumo insieme al cono gelato di metà pomeriggio e fanno parte del rito della pausa-merenda dal mio lavoro di scrittore fantasma.  Ad agosto ho ricevuto un libro che avevo acquistato lo scorso inverno. Colpa delle poste? No, effetto della modalità di pubblicazione che subordina l’uscita dell’opera al raggiungimento di una quota minima di venduto, utile a finanziare le spese necessarie alla gestione e alla pubblicazione del libro. Una formula molto vicina al self publishing professionale.  Il libro, titolo Mentre volavo via, quattordici racconti tristi che vi faranno stare meglio, è una raccolta di racconti chiusa in circa 150 pagine. Cominciamo con il dire che ha una bella copertina ed è impaginato bene, cosa per niente scontata visto quello che c’è in giro anche tra le produzioni che vantano il marchio dell’editoria tradizionale. In più i racconti sono davvero belli, la voce dell’autrice, Sara Nissoli, è originale, non rappresenta solo il risultato di una mano che conosce le tecniche di scrittura, qui c’è anche del talento. Il suo sguardo sul mondo esprime un’ironia marcata da un totale disincanto ed è pervaso da una malinconia funzionale alla vita di chi non trova mai il modo di redimersi; i suoi personaggi li incontriamo ogni giorno, a volte ci rappresentano, ci sentiamo nella loro pelle. Leggendo Nissoli non mi sono annoiata neppure un istante, il tempo mi è volato via, e faticherei non poco a suggerirvi da quale storia iniziare tra le quattordici messe in campo.  Adesso aspetto la seconda prova di questa autrice, ci dirà se è una scrittrice oppure solo una persona che scrive molto bene. Al contrario. di recente ho prodotto mille sbadigli nel portare a termine la lettura di altri racconti di scrittori eletti a re di questo genere in virtù di chissà quali meriti.  Del resto così va il mondo di questi tempi e “tutta l’educazione si riduce a questi due insegnamenti: imparare a sopportare l’ingiustizia e imparare a soffrir la noia”. Purtroppo la citazione non è mia, ma dell’abate Galiani. Comunque cercate di resistere alle ingiustizie e datemi retta: leggete Nissoli.

Mentre volavo via, quattordici racconti tristi che vi faranno stare meglio di Sara Nissoli
Bookabook, 2017

La quarta:
I protagonisti di questi racconti cercano un riscatto che non riescono mai a trovare completamente. Se abitano in città sono provinciali, se vengono dalla provincia è una provincia che non ha nome né luogo, e quando ne ha sono irrilevanti. Sono bambini, ragazzi, anziani, uomini e donne di mezza età, che appartengono tutti alla stessa famiglia, pur non essendo parenti. Sarte, giovani impiegati, prostitute, studenti, autisti di scuolabus, giocatori d’azzardo, madri e padri. Avrebbero coraggio da vendere, se solo sapessero a quanto. Una cosa è certa: non hanno paura di raccontarsi, perché non hanno niente da perdere.

Immagine dal web Telemaco Signorini, L’alzaia, 1864, olio su tela.

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