Ho deciso di ravvivare una mattinata milanese colore del piombo, e per giunta intrisa di pioggia, tanto tetra da soffocare la la mia voglia di proseguire a scrivere il romanzo cui sto lavorando, e sono andata a vedere la mostra dedicata a Paolo Ventura, un artista difficile da definire perché è tante cose insieme: fotografo raccontastorie, trasformista di sogni, scenografo.  Ci credete se vi dico che quando sono uscita, dopo quasi due ore, avevo voglia di rientrare per rivederla? Per giunta ad aspettarmi ho trovato il sole e sul parabrezza della mia auto, rigorosamente in divieto di sosta (ma avevo girato mezz’ora per trovare un parcheggio regolare), nessuna multa. A volte accade che i giorni nati storti si trasformino in momenti speciali che ti colgono di sorpresa, una festa privata tutta da godere.

scrivere romanzoPaolo Ventura, milanese classe 1968, ha iniziato la carriera come fotografo di moda poi si è trasferito a New York dove ha lavorato per sviluppare il proprio personale concetto di fotografia che si esprime attraverso la realizzazione di scenari allestiti con materiale di recupero e oggetti vintage, elementi utili a definire i contesti in cui mette in scena i personaggi che danno vita alle sue fotografie, raccolte che narrano storie spesso ambientate nel passato e che in molte occasione fanno riferimento alla guerra. La fotografia assume una dimensione tra il pittorico e il materico soprattutto se riferita agli allestimenti di carta composti da figure ritagliate che narrano racconti tridimensionali in cui prendono vita i personaggi delle sue foto. Tutto si sviluppa all’interno di un singolare processo creativo in cui l’artista diventa un creatore di mondi dove trasforma i suoi ricordi, i suoi sogni in realtà. Tra l’altro è particolare anche il modo in cui “ha incontrato” l’occasione della vita, quella che gli ha permesso di diventare famoso. Ventura si trova a New York e, sorpreso da un acquazzone, trova riparo in una galleria d’arte dove scambia qualche parola con la proprietaria che si interessa al suo lavoro. A distanza di poco tempo inaugura la sua prima mostra personale, War Souvenir, cui segue il libro con Contrasto e poi ancora un’altra storia, Winter Stories, e un libro con Aperture cui seguono altre esposizioni negli Stati Uniti e poi in Europa. Dopo una decina di anni negli U.S.A.  Paolo Ventura rientra in Italia dove tuttora vive con la moglie Kim e con il figlio tra Anghiari, in Toscana, e Milano. Continua a realizzare le sue storie e le sue scenografie. Di recente ha realizzato le scenografie per il musical “Carousel” al Lyric Opera di Chicago, ha esposto al Museo d’Arte Contemporanea a Roma (MACRO), The Hague Museum of Photography, All’Aja, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma, durante i Rencontres de la Photographie ad Arles, al MART di Rovereto. Chiude la mostra milanese un documentario sulla vita dell’artista: The Vanishing Man, firmato dal regista Erik van Empel nel 2014

 

Armani Silos, Via Bergognone 40, Milano ‒ fino al 29 luglio 2018 “Racconti Immaginari”, fotografie, sfondi dipinti e scenografie compongono la mostra di Paolo Ventura

Share: