Ho conosciuto Patrizia Puleio qualche anno fa, il nostro è stato un incontro di penna poiché risale al tempo in cui ambedue frequentavamo un circolo letterario molto ruspante. Allora non avrei mai immaginato di ritrovarmi impegnata con lei in un’impresa un po’ folle come il vernissage letterario che andremo a proporre tra qualche giorno, in cui Pat presenterà una serie di acquerelli ispirati ad alcune scene tratte dal libro che ho scritto con Renato Tormenta.
Si tratta di un progetto nato quasi per caso. Un pomeriggio, durante una chiacchierata davanti a un caffè, Patrizia ha accennato a La regola dell’eccesso:
– Ho cominciato a leggere il tuo libro, mi ha tirato dentro.
– Davvero? Una come te, capace di creare lampi di colore a colpi di pennello è stata catturata dalle mie pagine?
– Sì. Mi hanno anche ispirato. Alcune scene che hai descritto le ho trasformate in quadri.
– Le emozioni di certi tuoi acquerelli sono lo sfondo di alcuni capitoli.
– Cosa abbiamo inventato?
È nato così il progetto dell’evento che abbiamo intitolato Ti dipingo un libro, quel che ne uscirà di preciso non lo so ancora, di certo sarà una curiosa commistione di talenti e saperi, amicizia e critica rigorosa, senza sconti, con dentro un po’ di quella esilarante follia che solo le donne mature hanno la fortuna, spesso ma non sempre, di scoprire dentro se stesse.
Dunque, se io sono la ghost writer, autrice del libro che racconta la storia di Renato Tormenta, Patrizia Puleio è l’artista che traduce in segno e colore, alcuni degli episodi che compongono la narrazione.

Patrizia Puleio, tu sei un’artista a tutto tondo, dipingi, scrivi poesie e racconti. Come nascono i tuoi talenti, quando hai cominciato e qual è l’attività artistica in cui ti identifichi meglio?
Da che io mi ricordi ho sempre dipinto, disegnato, “paciugato” qualcosa. Ho sempre avuto, fin da piccola, questo bisogno assoluto di creare qualcosa con le mani, di riprodurre il reale e anche, un poco, il non reale: quel che vedevo e quel che immaginavo o sognavo. Questo vale anche per la scrittura. La prima poesia l’ho scritta a sei anni, parlava dell’albero di albicocche che c’era nel cortile, è andata persa, per fortuna, con gran parte dei diari e delle piccole cronache familiari che scarabocchiavo su quaderni a quadretti.
Da “grande” ho sperimentato la pittura a olio, l’acrilico, e infine sono approdata all’acquerello, un po’ perché affascinata dalle atmosfere oniriche che si potevano ottenere e un po’ per necessità: l’acquerello non sporca, non puzza, si può fare più agevolmente anche in casa o all’aperto. E l’acquerello mi ha conquistato, anche se più lo conosco più capisco quanto è difficile, ma anche sempre nuovo, stimolante, a volte quasi impossibile da prevedere, l’acqua e il colore scivolano via, lavorano quasi indipendenti dalla volontà di chi dipinge, e persino riescono a tirare fuori da te cose che non immaginavi, come un’espressione del tuo animo profondo.
La scrittura è una passione meno immediata della pittura, più profonda. Meno liberatoria, meno ludica, e la pratico a periodi, non la abbandono mai, che sia poesia o scrittura di racconti, ma ha bisogno di più tempo e concentrazione per produrre qualcosa di soddisfacente e io raramente sono soddisfatta.

I tuoi quadri sono caratterizzati da una luce che è sempre avvolgente ed esprime calore perfino quando rappresenti un paesaggio cupo con nuvole nere intrise di pioggia. Io ho sempre letto in questo, un contrasto tra il tuo essere una persona solare costretta dalle ombre di una realtà che purtroppo ci opprime tutti. Svelati un po’, dicci chi sei.
Ah, ma io non lo so chi sono! Sono una a cui piace giocare, esplorare, trovare le cose più nascoste andando oltre l’evidenze e nella pittura (come nella vita) mi piace mettere in risalto la luce e anche l’ombra, che esistono l’una grazie all’altra. Non mi piace la scelta tra il bianco e il nero, e così mi piace che venga fuori il lato solare, come dici tu, ma accanto ad una zona d’ombra, di “ non detto” che poi, come sai, anche nella scrittura è la parte più affascinante.

Hai all’attivo numerosissime partecipazioni a mostre personali e anche collettive importanti. Dì la verità, però è la prima volta che ti capita di dipingere un libro!
Sì è vero, ma confesso che forse è una cosa che ho sempre sognato, mi intriga molto il fatto di illustrare, e anche di tirare fuori un’immagine, un’atmosfera, dalla pagina scritta. Come se il racconto non si esaurisse lì, ma proseguisse in un altro modo, magari non proprio con l’immagine esatta della rappresentazione descritta dalle parole, ma dando uno stimolo ulteriore, che magari, chissà, potrà anche ispirare altre parole, altri racconti.

Grazie Patrizia, per l’amicizia, la disponibilità e l’impegno.

Tra una manciata di ore andremo a inaugurare il nostro evento ad Apriti Cielo! Ci divertiremo in compagnia, ed è quello che conta più di tutto.

 

Patrizia Puleio ha partecipato a diverse mostre collettive e personali, tra le ultime ricordiamo
-Mostra Internazionale “Immagini dell’acqua”- ottobre 2014 – Acquario Civico – Milano,
-Mostra Internazionale “L’Acquerello oggi”- maggio 2014- La Cavallerizza (FAI), Milano.
È socia dell’Associazione Italiana Acquerellisti.
Ha pubblicato con le Edizioni Puntoacapo il libro di poesie “Prove di sorriso”, sue poesie e suoi racconti sono apparsi in varie riviste e raccolte, tra cui “Racconti nella rete”, edizioni Nottetempo.

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