In Italia sono pochissimi gli scrittori in grado di vivere del loro lavoro. Al contrario lo scrittore James Patterson, sessantanove anni, americano di New York, è una macchina da soldi. Grazie alla fabbrica dei libri che ha messo in piedi, supportata da numerosi scrittori suoi co-autori, in pratica un esercito di ghostwriter, è riuscito ad avere ben diciannove titoli nella classifica dei best seller del Times da gennaio. Produce libri d’intrattenimento che negli U.S.A. vengono venduti al prezzo popolare di cinque dollari. Scrive soprattutto thriller, è noto in particolar modo per le serie di Alex Cross, ma sforna anche libri rosa e per ragazzi. Ha raggiunto la fama internazionale soprattutto a partire dal 1993 con la pubblicazione di Ricorda Maggie Rose, che ha dato il via alla sua serie più fortunata, proprio quella di Cross. Con oltre trecento milioni di copie stampate, ha un reddito annuo che pare si aggiri intorno ai novanta milioni di dollari. Il segreto del suo successo probabilmente sta tutto nella consapevolezza dei propri limiti: nel momento in cui ha preso atto di essere uno scrittore non in grado di sfornare capolavori letterari, ha deciso di sfruttare questa sua caratteristica in chiave di business, rivolgendosi a un pubblico di lettori interessato ai “tascabili di massa”. A quanto pare ha fatto centro. I suoi libri sono fatti di capitoli brevi, periodi brevi, una scrittura che penso si possa definire non semplice, ma “semplificata” e molto efficace, che mette al servizio di trame che non esigono troppa concentrazione, narrazioni in cui ci sono partenze e arrivi senza fermate intermedie come flashback o digressioni. A tenere il lettore inchiodato alla pagina bastano i colpi di scena incalzanti e ben piazzati. Le sue storie hanno grande successo anche in Italia.  Intendiamoci, sarà pure una scrittura industriale, assimilabile a una creazione in catena, ma riuscire ad avere una produzione di questo genere, che non sbaglia un colpo e incontra sempre il suo pubblico, non è facile. Infatti, il fenomeno è tutto americano. A quanto pare qui da noi ancora nessuno ha neppure tentato lo stesso percorso. Per questo i quotidiani italiani vendono in allegato i libri di Patterson e non quelli di autori nostrani.
Ah, dimenticavo. Per la cronaca ho letto un solo libro di Patterson, diciamo che non amo il genere, ma ritengo che non si possa ignorare il fenomeno.

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