“Sai Triton,” mi disse alla fine, “ognuno di noi è soltanto i ricordi che si porta dentro, nient’altro… Tutto ciò che abbiamo è soltanto la memoria di ciò che abbiamo fatto o non fatto; di coloro che avremmo potuto sfiorare, sia pure per un momento…”
Questo libro mi ha conquistato e non solo perché in qualità di ghost writer, i romanzi autobiografici sono il mio pane quotidiano e in questo periodo mi trovo a scrivere le battute conclusive di un libro ambientato proprio nello Sri Lanka.  Nel libro di Gunesekera è ben calibrata la misura di ogni ingrediente, gli eventi che fanno da cornice alla storia restano sullo sfondo, fuori dal muro di cinta della casa in cui tutto accade. Il ragazzino che cresce impara dal suo mentore, sono due anime che hanno molto in comune, sopra a tutto la scelta di percorrere vite “ordinate”.
Scritto in prima persona con un’attenzione ai dettagli che dipinge un modello di vita che in quegli anni si andava sgretolando, Barriera di coralli è un romanzo di formazione costruito attraverso un lunghissimo flashback. Il protagonista è Triton, un bambino cingalese di undici anni che all’inizio degli anni Sessanta prende servizio nella casa un ricco e colto inglese, il biologo marino Ranjan Salgado. La storia si dipana fino agli anni Ottanta. I vari passaggi della situazione politica del Paese restano sullo sfondo del racconto come elementi minacciosi cui Triton e il suo padrone oppongono una strenua resistenza pur di preservare l’ordine del loro universo domestico. Salgado studia la dissoluzione della barriera corallina, è convinto che si debba intervenire per preservarla altrimenti potranno esserci perfino degli sconvolgimenti planetari. Triton impara a essere un cuoco e un servitore perfetto, vive in sintonia con il suo padrone. Ciascuno segue le proprie attività senza fermarsi a riflettere su quanto siano gravi e preoccupanti i primi disordini in Sri Lanka. Unico motivo di rivoluzione dentro vite così regolari, è l’arrivo di Nili, la donna di cui si innamora Salgado che tuttavia rappresenterà una parentesi. Dopo la sua partenza i due uomini si chiuderanno in una quotidianità cupa: “…non c’era alcun suono di risate a riempire gli spazi tra le loro parole solitarie”. Nello stesso periodo la situazione nel Paese si aggrava e gli amici di Salgado si disperdono, la casa diventa un deserto: “Nel bovindo il tavolo da gioco e le sedie avevano un’aria enigmatica, come se i giocatori fossero svaniti all’improvviso nel nulla”. L’inglese e il cingalese riparano a Londra e appena prima che la situazione degeneri completamente. Qui Triton inizierà una nuova vita mantenendo vivo il ricordo di quella vecchia.

Barriera di coralli di Romesh Gunesekera – trad.Vincenzo Vergiani – I Canguri/Feltrinelli

Share: