Cosa fa un ghost writer nel tempo libero, come si diverte? Con chi si diverte? Non so gli altri cosa facciano, ma io mi diverto scrivendo. Come ho già avuto modo di raccontare, scrivo racconti e romanzi che prendono sempre ispirazione da storie vere, leggo moltissimo e mi piace frequentare amici che condividono con me la passione per la lettura, la scrittura, il cinema. Capita anche che tra noi nascano delle storie. Volete sapere che tipo di storie? Certo che siete maliziosi… Io mi riferisco a delle storie di penna. Ve ne racconto una, così vi fate l’idea.
Non ricordo la data precisa, credo fosse il novembre del 2014. Quella sera pioveva a dirotto, avevo invitato a casa mia un gruppo di amici di vecchia data, accomunati dalla passione per la scrittura. Li avevo selezionati con cura, quasi tutti avevano alle spalle qualche esperienza di pubblicazione. Il motivo della riunione era noto: sul piatto c’era la proposta di scrivere un romanzo collettivo. Per me e per loro sarebbe stata una prima volta, infatti, nessuno di noi si era mai cimentato nella misura di un romanzo a più mani. Dunque eravamo in diversi scrittori, più altri amici che davano la loro opinione. Finì in una discussione furibonda perché… magari questo lo racconto un’altra volta. Litigammo come galli e galline, ci beccammo senza esclusione di colpi, strappandoci le piume e mirando alla gola dell’avversario, qualcuno ci rimise anche gli speroni. Alla fine ci riunimmo in cinque, quattro donne e un uomo, e nacque il gruppo de Gli Spiumati.
Dopo quella sera più d’uno fu costretto a medicarsi le ferite. Noi Spiumati avevamo perso le piume, è vero, però questo si rivelò un vantaggio, infatti, non avremmo più perso tempo a lisciare le penne o a liberarci di quelle in sovrappiù. Nel 2015 cominciammo a lavorare al progetto del nostro romanzo: proposta di diverse trame, valutazione e scelta, prima scaletta, lavoro di ricerca, suddivisione dei ruoli… e così via.
Scrivere un romanzo a dieci mani è stato istruttivo e divertente. I nostri beta-reader ne sono entusiasti, anche la nostra editor, ma prima di parlare del libro, che uscirà tra poche settimane, voglio farvi conoscere i miei soci in quest’affare di scrittura: Lorenzo Banfi, Francesca Moscato, Nicoletta Molinari e Monica Pegna.
Monica, la nostra cara Monica, purtroppo ci ha lasciato, dopo essere arrivata con noi all’ultima pagina. Tutti insieme abbiamo scritto la parola “fine”, ma niente è davvero finito. Noi sentiamo Monica sempre vicina, sappiamo che è ancora con noi e ci sostiene in questa avventura.
Adesso vorrete sapere cosa abbiamo scritto. Presto vi racconterò, ci racconteremo e… vi diremo anche del libro.
Immagine dal web.
Buongiorno Susanna, eh sì: è stata proprio un’avventura… e non è finita, anzi! Io non vedo l’ora di parlare del prossimo libro e invece devo contenermi perché qui c’è ancora un sacco di roba da fare, dato che scrivere non è tutto. Il libro è un po’ come un missile, no? Non basta averne uno perché parta per lo spazio: ce ne sono di variabili da considerare, calcoli da fare, decisioni da prendere dopo che questo bellissimo oggetto è pronto, pieno di promesse e posti da raggiungere.
Ma questa è un’altra storia e scommento… un altro post 😉
Grazie per aver ricordato Monica.
Monica è sempre con noi. Per me questo libro resterà sempre e soprattutto il libro scritto con Monica, che mi ha insegnato tanto.