Guardate questo video, è geniale. È quello che non vi aspettate. Un po’ di dipendenze me ne intendo, non fosse altro perché ho imparato molto da Renato Tormenta. È sua la storia che ho scritto ne La regola dell’eccesso, un romanzo che si snoda sul filo rosso delle dipendenze “classiche”, droghe e alcol, tanto serie da causare il deragliamento di una vita. Oggi subiamo gli effetti di altri tipi di dipendenza, meno gravi solo in apparenza. Un primo elenco è presto fatto: dipendenza dalle tecnologie – telefonino, videogiochi, internet -, che poi sfociano nelle dipendenze dalle relazioni virtuali, dai social, dal gioco d’azzardo, perfino dal bisogno di avere continuamente informazioni aggiornate e dalla pratica del sesso virtuale. Così come avviene per le sostanze, le relazioni virtuali assumono un ruolo sempre più importante nella vita dell’individuo che ne è affetto e portano all’isolamento e alla perdita di contatto con il mondo reale.
C’è anche dell’altro. Nel video la protagonista è una ragazza che parla della sua particolarissima dipendenza e nel raccontarsi cita anche le dipendenze da cui sono affetti i genitori e, in genere, le persone “normali”: Barbara D’Urso, il calcio, la zumba, gli Amici di Maria, i programmi di Giletti, i pomeriggi al centro commerciale e potremmo aggiungere le dipendenze dall’attività fisica, dai giochi di ruolo in rete e non, dal chattare sempre e comunque e molte altre.
E sono tutte dipendenze legali. Ed è sempre una questione di misura, un aspetto di enorme complessità tutto da approfondire.

Però, tra tutte le dipendenze di cui anch’io sono affetta, e riconosco che sono più d’una, quella per i libri e per la lettura è l’unica cui non rinuncerei. Del resto noi lettori forti non diamo fastidio a nessuno, almeno credo, e siamo una specie destinata all’estinzione. Magari in futuro i superstiti verranno tutelati in un’area protetta, nutriti per essere mantenuti in vita con buoni libri, selezionati tra i migliori che valga la pena di leggere. La nostra sola chance è che prima o poi scoppi un’epidemia di lettura assai contagiosa. Allora, forse, ci sarà speranza anche per noi.

Complimenti ai tipi de Il gruppo misto che hanno realizzato il video.

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