Tra i libri che ho scritto come ghostwriter, La bambina con il fucile è tra quelli che mi hanno cambiato la vita. A dispetto del tema al centro della storia, i bambini soldato in Sri Lanka, questo è un libro che, attraverso la guerra, restituisce la speranza e la pace. Scriverlo mi ha aperto gli occhi sulla realtà dei bambini soldato e, allo stesso tempo, mi ha fatto conoscere il lavoro, portato avanti con determinazione e tenacia da @uxilia, la onlus attiva nel campo della cooperazione internazionale che opera in loro favore. Il presidente di @uxilia è Massimiliano Fanni Canelles, un medico e anche la persona che mi ha raccontato le vicende che ho romanzato inerenti Pratheepa, la bambina soldato tamil. La storia narra del suo rapimento a scuola e di come sia stata costretta a combattere per anni, perfino quando è diventata inabile per una ferita di guerra e prosegue fino al momento in cui incontra Fanni Canelles, il medico italiano che la salverà.
Da quando ho conosciuto i protagonisti de La bambina con il fucile, non posso più fare a meno di seguire con costanza tutte le notizie che riguardano l’impiego dei bambini soldato nei teatri di guerra presenti in tutto il mondo. I piccoli, facilmente manipolabili, vengono impiegati in molte attività: in combattimento, come sminatori, sfruttati sessualmente, come kamikaze e naturalmente vengono drogati con “medicine” che li rendono vittime inconsapevoli delle loro azioni.
Cosa fa il mondo per arginare il fenomeno? Il 12 febbraio 2002 è entrato in vigore il Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti dell’infanzia sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati  e, nella stessa data, è stata istituita La Giornata internazionale contro l’uso dei bambini soldato che ricorre annualmente il 12 febbraio Da allora l’ultima volta che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito per deliberare sul tema “I bambini nei conflitti armati” è stato nel 2008. Nel 2011 il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha sollevato la questione dei bambini nelle zone di conflitto attraverso il rapporto Extreme Measures. Purtroppo la situazioni dei bambini soldato è sempre grave e il loro numero è in continuo aumento. Tuttavia, là dove si interviene, i risultati si vedono. Grazie ad @uxilia, oggi Pratheepa è una straordinaria risorsa per il supporto delle attività promosse dalla onlus in Sri Lanka e, in virtù della sua predisposizione a interagire con le donne, con i bambini e le mamme del sostegno a distanza e con le donne dei villaggi beneficiarie delle attività di formazione nel Vocational Training Center fondato e gestito da Fanni Canelles, facilita il contatto dei volontari di @uxilia con la popolazione locale. Laura Boy, vicepresidente @uxilia, dice: “Pratheepa mostra sempre una generosa disponibilità ad aiutare chi ha bisogno e solo in qualche rara occasione manifesta le sue emozioni, i suoi sentimenti, quasi a non voler tradire la propria fragilità, per rassicurare gli altri. Purtroppo il reinserimento sociale dei giovani ex-bambini soldato è lento e faticoso soprattutto perché rischiano di essere continuamente sottoposti alle medesime violenze subite in passato; ciò prolunga e aggrava i traumi psicologici e li rende permanenti. Anche Pratheepa ha dovuto affrontare enormi difficoltà e nuove sfide e continua giorno per giorno a combattere una nuova battaglia, quella del pieno riconoscimento dei diritti umani e della ricerca di riscatto sociale, soprattutto nell’interesse del figlio, per proteggerlo e scongiurare che mai più possa accadere in futuro quello che la storia ha raccontato e che, purtroppo, continua a raccontare ancora oggi, in diversi Paesi del mondo“.

Nella foto Pratheepa, la ex bambina soldato e Massimiliano Fanni Canelles.
Citazione da La bambina con il fucile, Susanna De Ciechi, 2016 – @uxiliaBooks

Chi compera, legge e regala La bambina con il fucile offre una speranza a un bambino in difficoltà, infatti, i proventi ricavati dalle vendite del libro sono interamente destinati a sostenere le attività di @uxilia a favore dei bambini soldato.

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