Qualche sera fa, il 25 maggio, ho partecipato con Gli Spiumati alla presentazione de Il Paese dei Tarocchi, il romanzo che Lorenzo Banfi, Francesca Moscato, Nicoletta Molinari, Monica Pegna  e io, abbiamo scritto a dieci mani. L’evento ha avuto luogo presso la Buona bottega, in P.le Baracca a Milano ed è stato organizzato da Mauro Magnoni, il marito di Monica Pegna; tra il folto pubblico intervenuto c’erano anche i suoi figli, Michele e Alice.

Mancava solo Monica, lei che è sempre stata una delle principali animatrici del nostro piccolo gruppo e che ricordiamo con tanta nostalgia.

Nel romanzo che abbiamo scritto insieme, Monica era la penna che ha disegnato due dei protagonisti, Giovanni Pepe e la figlia Barbara, un uomo maturo e una giovane ragazza che abitano lo stesso mondo su fronti contrapposti. Per darvi un saggio della sua scrittura vi lascio poche righe in cui lei descrive magistralmente i loro caratteri. Vi consiglio comunque di leggere il libro. Era brava, Monica!

Giovanni Pepe:
«Queste sono circostanze delicate, importanti. Situazioni che spettano agli uomini. Le donne sono volubili, polemiche, capricciose; si impuntano o si spaventano per niente. Risolviamola tra noi. Troviamo un accordo, io e lei. Poi si fa quello che si deve fare. Non c’è bisogno di dirlo a nessuno. Nemmeno se ne ricordano, della scheda in più. Qualcuno le ha risposto, prima, quando ha fatto quella domanda? Hanno solo voglia di andarsene a casa. Adesso anche la lesbicona sta uscendo di testa, ha visto? Perché quella è lesbica, l’avrà capito anche lei, e dai!» Sogghignò, accarezzandosi il mento.

Barbara Pepe:
«Mio padre è uno stronzo, ma non è cattivo. Mi sa che è stupido. Mi sa che è furbo, invece. E la stupida sono io, perché alla fine faccio sempre quello che vuole lui. Non ho la forza di ribellarmi. Mi vengono in mente brutte parole quando non lo sopporto più, ma non riesco a dirle. Mi sento in colpa, non so se succede anche a te. Per difendermi dico bugie… «Così divento rigida» riprese Barbara. «Non so come comportarmi. Se gli do torto sbaglio, se gli do ragione sbaglio. Ma poi sbaglio? Anche qui, al seggio, devo fare la brava segretaria, ma senza mai contraddire il capo, anche quando dice fesserie. Perché ne dice, lo sai anche tu che ne dice tante, e poi fa lo scemo con le donne. Ma alla fine che cosa ne so io, giovane e inesperta: devo essere responsabile, e che cosa ti devo dire, tutti vogliono giudicarmi…»

Se volete saperne di più su la storia de Gli Spiumati e de Il paese dei tarocchi, cliccate il link.

Nella foto da sx a dx Nicoletta Molinari, Susanna De Ciechi, Francesca Moscato e Lorenzo Banfi durante la presentazione a la Buona Bottega.

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