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Biografie

Malerba di Carmelo Sardo, Giuseppe Grassonelli

Biografie By Luglio 5, 2014 No Comments

05 luglio 2014

3Dnn+10_1B_med_9788804634676-malerba_original-web“Malerba”, erba cattiva, edito da Mondadori, racconta la storia di un ragazzino mandato in Germania per allontanarlo da una giovinezza scapestrata. Ad Amburgo si inserisce in un ambiente di night e belle donne e diventa un professionista del tavolo verde. La Sicilia è ormai è un ricordo fino a che, dopo il servizio militare, a vent’anni, torna al paese per stare un po’ con la famiglia prima di ripartire per la Germania. Ma proprio la sera precedente alla partenza resta ferito nella strage che prevede lo sterminio dei suoi parenti. Fugge, sconvolto, ma presto scopre che Cosa Nostra ha affidato il compito di ucciderlo a uno dei suoi amici d’infanzia… Questa è la storia di un giovane uomo che sente di dover fronteggiare da solo il massacro della propria famiglia. Di un uomo che non ha fiducia nello Stato, né in alcuna altra istanza morale capace di contenere la ferocia umana e che scampa per miracolo a quattro agguati e decide di rinunciare a tutto, anche all’amore, per vendicare i suoi cari e sopravvivere. Giuseppe Grassonelli, che assume in queste pagine il nome fittizio di Antonio Brasso (suo “nome di battaglia” negli anni della guerra di mafia), ci racconta la storia della sua vita breve e intensissima: segnata dalla morte e dalla cesura dell’arresto, all’età di ventisette anni. L’ebbrezza dell’illegalità, l’orrore indicibile di un intero sistema di relazioni nel quale la vita umana e la dignità individuale non hanno alcun valore, ma tutto è clan, affiliazione o infamia, emergono in queste pagine con potenza sinistra. Giuseppe Grassonelli non si pente, non collabora con la giustizia e sconta dunque la pena durissima dell’ergastolo ostativo. Comincia a leggere, a studiare, fino a laurearsi e a diventare un detenuto modello. Per raccontare la propria storia si affida al cronista che anni prima aveva seguito la sua “guerra” come giornalista per una TV privata: Carmelo Sardo, che con efficacia e partecipazione ci conduce attraverso queste pagine. Per provare a capire. Perché le parole, e la memoria, sono l’arma più potente contro la silenziosa omertà del male.

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James Joyce, la biografia curata da Richard Ellmann

Biografie By Giugno 30, 2014 No Comments

30 giugno 2014

JAMES-JOYCE-copia_Layout-1-webRiedita da Castelvecchi, la biografia di James JoyceIn è un classico della biografia letteraria in cui l’opera e la vita del grande autore vengono raccontate, analizzate e commentate seguendo il filo di una passione rigorosa e priva d’indulgenza. Lo studio di Richard Ellmann cerca di ricostruire l’intricata rete che lega il vissuto all’arte, la singolarità del quotidiano con la vastità proteiforme del genio. Da Dublino a Trieste, da Parigi a Zurigo, emergono così i contorni di un’esistenza sfuggente, fatta di scelte spesso discutibili, amicizie perdute, difficoltà economiche e dolori insanabili come quello per la schizofrenia della figlia. La grandezza dello scrittore non è scalfita dai difetti dell’uomo, ma si nutre proprio dell’intransigenza di Joyce nel non cedere a compromessi, nel mettere il proprio lavoro davanti a tutto, pagandone sempre il prezzo. Ellmann organizza con intelligenza critica l’enorme quantità di aneddoti, fornisce chiavi preziose per la comprensione delle opere e restituisce al lettore l’immagine compiuta di uno dei grandi del Novecento.

Richard Ellmann, (Highland Park, 1918 – Oxford, 1987) Critico letterario statunitense, ha scritto le biografie Yeats: The Man and the Masks (1948, riveduta nel 1979), James Joyce (1959, riveduta nel 1982), premiata con il National Book Award e il James Tait Black Memorial Prize, e Oscar Wilde (1987), con la quale ottenne il Premio Pulitzer.

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Guardati dalla mia fame – Milena Agus e Luciana Castellina

Biografie By Giugno 25, 2014 No Comments

25 giugno 2014

guardati-dalla-mia-fame-d422-webNon è una biografia, ma in un certo senso lo è questo libro bellissimo scritto da Milena Agus e Luciana Castellina (Edizioni Nottetempo). Guardati dalla mia fame racconta di un efferato delitto narrato da due voci contrapposte che entrano nella pelle della vittima o dell’aggressore. Nella Puglia del dopoguerra, terra di passaggio dove si incontrano reduci, transfughi, tedeschi e alleati, in occasione di un comizio di Giuseppe Di Vittorio, politico e sindacalista, avviene un linciaggio. Milena Agus e Luciana Castellina entrano nei fatti, ciascuna con la propria passione e la propria ragione, minuziosamente documentate. Milena Agus penetra nel palazzo delle vittime, e le ricrea con la sua smagliante e amorosa immaginazione, mentre Luciana Castellina ricostruisce la storia di quegli anni, assai poco nota, e le circostanze che fecero di una folla di poveri braccianti e delle loro donne dei feroci assassini: una all’interno, l’altra all’esterno, in due superfici che si toccano senza conoscersi, il palazzo e la piazza, e che quando vengono a contatto, esplodono.

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Joy Division, Tutta la storia di Peter Hook

Biografie By Giugno 19, 2014 No Comments

19 giugno 2014

Joy_Division-webUna storia diversa, uno sguardo onesto, diretto e di prima mano su una delle band più importanti di sempre. Joy Division, Tutta la storia di Peter Hook (Tsunami) racconta il percorso dei Joy Division, il modo in cui hanno cambiato il volto della musica. Pionieri della rivoluzione post-punk, con il loro sound oscuro, ipnotico e intenso hanno reinventato le regole del rock influenzando migliaia di band e artisti, da pesi massimi del calibro di U2, Morrissey, R.E.M. e Radiohead a intere generazioni di gruppi indie. Peter Hook, il loro leggendario bassista, mescola la propria autobiografia con la biografia della band e racconta le amicizie, i litigi, le divisioni; le prove e le registrazioni; i concerti andati bene e quelli finiti male; i personaggi sopra le righe, i dischi e ovviamente gli altri componenti del gruppo, come Ian Curtis, morto suicida nel 1980 proprio all’alba dell’atteso tour americano che avrebbe definitivamente consacrato i Joy Division.

 

 

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Autobiografia di Robin George Collingwood

Biografie By Giugno 12, 2014 No Comments

12 giugno 2014

AUTOBIOGRAFIA_web«L’autobiografia di un uomo la cui professione è il pensare dovrebbe essere la storia del suo pensiero. Ho scritto questo libro per raccontare ciò che io credo valga la pena di dire sulla mia storia».

Pensatore vivace e poliedrico, che ai molteplici interessi univa una profonda conoscenza dell’esperienza umana, Robin George Collingwood (Cartmel, 1889 – Coniston, 1943) è stato autore di numerosi scritti di filosofia ed estetica, nonché di contributi importanti alla storia e all’archeologia romana. Pubblicata nel 1939, pochi anni prima della morte, l’Autobiografia (Castelvecchi Editore) ripercorre la sua vicenda personale e accademica attraverso l’esposizione dei risultati più originali del suo pensiero. Vengono così presentate e dibattute nelle loro reciproche connessioni la «logica della domanda e della risposta», la concezione della metafisica quale scienza storica diretta a determinare i presupposti di ogni dottrina filosofica, e quella della storia come autocoscienza dello spirito e scienza delle cose umane; oltre all’esame di quei problemi storici e archeologici concreti che costituiscono il campo d’applicazione delle sue teorie epistemologiche. Intrisa di riferimenti all’idealismo crociano, l’Autobiografia è anche una reazione contro la scuola imperante del «realismo», responsabile secondo Collingwood dell’involuzione della filosofia inglese. Grazie a una non comune capacità argomentativa, per cui anche le pagine più dense di passaggi logici hanno sempre una chiarezza e semplicità esemplari, l’Autobiografia può essere considerata ancora oggi la migliore introduzione all’universo mentale di Collingwood.

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Una terra senza fine di Jo Lendle

Biografie By Giugno 3, 2014 No Comments

3 giugno 2014

9788889767535-una-terra-senza-fine-webJo Lendle, con un romanzo biografico che si fa epopea e una grande capacità di scrittura, entra nell’animo di Alfred Wegener: ci accompagna nelle sue avventure e nelle sue inquietudini, regalandoci un lucido ritratto della natura umana. Wegener è un uomo con grandi sogni. Nasce in un freddo lunedì di novembre del 1880 e fin da bambino è affascinato dalla natura e dai suoi fenomeni. Quando nel 1906 viene a sapere dai giornali di una spedizione danese nell’area nordorientale della Groenlandia, parte, scoprendo così un luogo di purezza, una terra nella quale tutto è difficile ma dove ha modo di essere se stesso e dedicarsi alla scienza. Diventa un adulto inquieto, brillante, determinato; formula la teoria della deriva dei continenti che non viene riconosciuta dalla comunità scientifica, si sposa, ha tre bambine, gli viene affidata una cattedra a Graz e gli si prospetta una vita tranquilla, ma la mente torna sempre alla Groenlandia, il luogo all’origine di tutto, dove ogni cosa ha un senso: la deriva, il tempo, il ghiaccio. Così, nel 1930, all’alba dei suoi cinquant’anni parte per un’ultima eroica esplorazione, ma ben presto le condizioni diventano estreme e le difficoltà insostenibili. Una terra senza fine (Keller Editore) è un fantastico libro di avventure.

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Zio Tungsteno, Ricordi di un’infanzia chimica di Oliver Sacks

Biografie By Maggio 25, 2014 No Comments

SACKS-O_zio0-webNel 1993, mentre mi avvicinavo al mio sessantesimo compleanno cominciai a sperimentare un fenomeno curioso, l’emergere spontaneo e non richiesto di ricordi precoci, ricordi rimasti assopiti per più di cinquant’anni. E non solo ricordi, ma veri e propri stati d’animo, idee, atmosfere, passioni, ricordi soprattutto della mia infanzia”. Così scrisse Olver Sacks ripensando alla stesura della sua autobiografia, Zio Tungsteno (Adelphi). Con questo libro, il suo più personale sino a oggi, l’autore apre le porte della grande casa edoardiana di Londra in cui viveva da ragazzino timido e introverso con la passione per la chimica: di fronte al multiforme e al caotico, all’incomprensibile e al crudele, la purezza del metallo ha per il piccolo Oliver un valore simbolico – quasi la materializzazione di “idee chiare e distinte” e di un ordine stabile. Il tramite naturale verso questo mondo fantastico è Dave, zio Tungsteno, quello che fabbricava le lampadine. Guidati dai filamenti di luce, seguiamo l’evoluzione di quel ragazzino curioso e appassionato – e sarà come ricapitolare alcune tappe essenziali nella storia della scienza.

 

 

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