“Se avessi saputo che un giorno avrei avuto una storia, l’avrei scelta, l’avrei vissuta con maggior cura per farne qualcosa di bello e di vero che mi piacesse. Adesso è troppo tardi. La mia storia è già cominciata e mi porta là dove vuole lei, non so dove e ne sono estranea. Benché cerchi di respingerla, lei mi segue, tutto vi si colloca, tutto vi si decompone, diventa memoria ed esclude ogni invenzione.
Potrei essere mille volte diversa da quella che sono ed essere io sola, al tempo stesso, quelle mille differenze. Tuttavia, sono solo quella che si guarda in questo momento, nient’altro. E forse dispongo ancora di una trentina di anni per vivere, trenta autunni, trenta estati per arrivare alla fine della mia vita. Sono intrappolata per sempre in questa storia, in questo volto, in questo corpo, in questa testa”. Marguerite Duras, La Vita Tranquilla
Marguerite Duras (1914 – 1996) ha scritto trentaquattro libri, in molti di questi compaiono elementi autobiografici, spesso legati alle esperienze vissute dalla scrittrice in Indocina. La Duras ha creato una scrittura con la quale realizza opere che richiamano la cifra dei racconti, dei poemi in prosa e perfino delle sceneggiature. La trama a volte appare disintegrata per lasciare spazio alla vita interiore dei personaggi. Una cifra stilistica che esprimerà anche nel suo impegno nel cinema con la realizzazione di ben sedici film. Il suo libro più famoso è “L’amante” in cui racconta il rapporto con il fidanzato cinese incontrato nel 1930, quando lei studiava in un pensionato a Saigon. La vita tranquilla, una promessa, un’illusione o una maledizione. Da leggere senz’altro tutto d’un fiato.