Un giorno è un anno è una vita – La biografia di Fassbinder scritta da Jürgen Trimborn

Biografie By Aprile 26, 2014 No Comments

26 aprile 2014

Fassbinder-webQuella di Jürgen Trimborn è la prima biografia di Rainer Werner Fassbinder. In Un giorno è un anno è una vita, edita da Il Saggiatore,  Trimborn ha raccolto le parole di Fassbinder e i ricordi dei suoi amici, ha setacciato ogni archivio per costruire un ritratto smisurato e trasgressivo che lascia parlare fatti, documenti e film. Ne emerge l’immagine del cineasta tedesco visto come un uomo tirannico e fragile, senza riguardi per se stesso e per chi gli sta intorno; un grande artista, che non ha mai perso di vista il suo desiderio più intimo, lo scopo di una vita: fare film. Una vita bruciata in soli trentasette anni votati al cinema,  al teatro, e anche a televisione, amore, sesso, uomini, donne, alcol, droghe… Regista radicale, outsider del Nuovo cinema tedesco, sceneggiatore precocissimo, teatrante geniale, attore dal talento multiforme, avversario di compromessi e soluzioni facili, Rainer Werner Fassbinder negli oltre quaranta film girati in soli tredici anni accetta il rischio di non piacere. La vita è per lui arte e storia: aggressività e violenza, componenti imprescindibili del privato, riflettono i conflitti che esplodono nella società, indici di un male tutto occidentale in un’Europa nettamente spaccata fra Est e Ovest. Fassbinder  riesce a scrivere un pezzo indimenticabile di storia del cinema. Combinando linguaggio formale e modalità narrative dei melodrammi e dei film gangster hollywoodiani, si confronta con il passato nazista, con il miracolo economico, con il terrorismo della Raf. Inventa delle star (da Hanna Schygulla a Barbara Sukowa ad Armin Müller-Stahl), parla al grande pubblico con Il matrimonio di Maria Braun e a quello raffinato del cinema d’autore con Le lacrime amare di Petra von Kant. In televisione porta la sua opera più spregiudicata e sperimentale: Berlin Alexanderplatz. Nel contrasto tra il bianco abbagliante e freddo di Veronika Voss e la calda «overdose di oscurità» di Querelle, i due film che chiudono la sua parabola artistica e insieme la sua esistenza, fa affiorare tutto il suo universo di sogni, ambizioni, realtà.

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Anch’io sono scrittura. L’autobiografia di Octavio Paz

Biografie By Aprile 24, 2014 No Comments

24 aprile 2014

Octavio-Paz-webPer festeggiare il centenario di uno dei più autorevoli intellettuali di tutti i tempi, il Premio Nobel messicano Octavio Paz, è recentemente uscito questo prezioso libro autobiografico. Costruito dal curatore Julio Hubard sulla base di una serie di articoli, frammenti, saggi e versi di Paz, il libro ripercorre la vita e l’opera dell’autore in ordine cronologico, dall’infanzia fino agli ultimi giorni, passando per la formazione letteraria, la passione politica, l’amore per la poesia, i viaggi, i riconoscimenti, la malattia, i ricordi personali. Un approfondito riesame di alcuni dei momenti fondanti della storia sociale, politica e artistica del Messico e del suo poeta più appassionato. Traduzione di Maria Nicola, Sur Edizioni.

 

 

 

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Il fuoco di Jeanne di Marta Morazzoni

Scritture&Scrittori By Aprile 21, 2014 No Comments

il_fuoco_di_jeanne-webLa storia di Jeanne d’Arc è complessa e controversa. Chi era costei? Pastora o principessa, santa o indemoniata;  la guerriera che spezzò l’assedio di Orléans; la contadina inviata da Dio a spianare la strada verso il trono a Carlo di Valois; la pazza di cui la Chiesa seppe neutralizzare le pericolose visioni; morì sul rogo nel 1431 o nel suo letto nel 1450; la bastarda reale manovrata come una pedina dalla corte di Francia nell’epoca cupa della guerra dei cent’anni. I tanti volti di Jeanne hanno fatto di lei un archetipo femminile, in bilico tra identità e stereotipi, tra dovere e passione.

Sulle tracce di una comprensione della vita e della leggenda di Jeanne si pone Marta Morazzoni  con Il fuoco di Jeanne (Guanda). Dalla corte di Chinon all’esilio di Jaulny, da una Loira sfolgorante a una tempestosa Rouen, l’autrice e il suo personaggio procedono affiancate in una narrazione che unisce il fascino del racconto storico e la passione dell’indagine, componendo il romanzo moderno di una vicenda senza tempo.

 

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Il senso di una storia: Storia della mia gente di Edoardo Nesi

Scritture&Scrittori By Aprile 19, 2014 No Comments

Edoardo-Nesi-webQuello di Nesi è un libro che racconta in modo convincente un pezzo di storia del nostro Paese poco conosciuta e dai risvolti inquietanti. “Faccio parte di quella che avrebbe dovuto essere la terza generazione tessile della famiglia Nesi  e mi era stato promesso il mondo.” Ma il destino dispone diversamente, e sotto i colpi selvaggi della globalizzazione del terzo millennio anche il lanificio Nesi chiude i battenti, sconfitto dall’invasione dei cinesi come il resto della piccola industria tessile pratese. Storia della mia gente racconta dell’illusione perduta del benessere diffuso in Italia e di come l’impensabile sia potuto accadere, mentre una schiera di economisti arroganti e politici tremebondi lasciava sfiorire il capitale umano e produttivo del nostro paese. Edoardo Nesi è nato il 9 novembre 1964 a Firenze. Ha diretto l’azienda tessile di famiglia per quindici anni, prima di venderla nel 2004 a causa della crisi.  Storia della mia gente, pubblicato da Bompiani nel 2010, ha vinto il premio Strega nel 2011.

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Vivere per raccontarla, Gabriel Garcia Marquez

Biografie By Aprile 18, 2014 No Comments

18 aprile 2014

Marquez-web“La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”.

Gabriel García Márquez è morto a Città del Messico a 87 anni. È stato uno dei più grandi scrittori del Ventesimo secolo, Premio Nobel nel 1982, con Cent’anni di solitudine (1967) ha ottenuto il successo a livello internazionale con 50 milioni di copie tradotte in 25 lingue. Fra le sue opere principali ricordiamo: Cronaca di una morte annunciata, L’autunno del patriarca, Nessuno scrive al colonnello, L’amore ai tempi del colera, Il generale nel suo labirinto, tutte negli Oscar Mondadori. È del 2002 la sua biografia, Vivere per raccontarla (Mondadori) in cui ha raccontato gli anni dell’infanzia e della giovinezza: dalla nonna che lo incantava con le sue storie, alla vita condotta nei quartieri malfamati di Bogotá, mentre si formava quell’immaginario fantastico che ha dato vita a Cent’anni di solitudine, romanzo chiave del realismo magico ibero-americano e agli altri capolavori.

 

 

 

 

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Ricordi&memorie: Case di Ermanno Bencivenga

Scritture&Scrittori By Aprile 17, 2014 No Comments

5506086-webIl ritorno alla narrativa di Ermanno Bencivenga attinge a piene mani dal quotidiano per tratteggiare un grande affresco del rapporto degli italiani con la propria casa, luogo in cui scorre la vita, deputato a raccogliere ricordi e memorie. Case (Cairo Editore) raccoglie sei racconti i cui protagonisti hanno, in diverse forme, un rapporto particolare con il proprio spazio vitale, che definisce la loro esistenza come un appuntamento mancato, un’attesa inutile in una terra di nessuno per una realizzazione e una gioia che hanno dichiarato perpetua indisponibilità. In questi racconti, piccole tranche de vie, talvolta la casa soffoca e opprime i protagonisti; talaltra s’impone precisamente attraverso la sua assenza. Ci sono Carlo e Laura Dadda che costruiscono tutta la vita intorno a un salone che si trasforma nella loro rovina; ci sono gli Iovine, Raffaele e Antonietta, notai da generazioni così impegnati a dimostrare al mondo la propria fortuna da non vedere l’umiliazione cui sono costretti; ci sono Luca Spiazzi, single incallito, felice di essere scampato al pericolo di accasarsi e Stefano Trotti che lavora quattordici ore al giorno per mantenere un appartamento dove dorme soltanto, stremato, la notte; poi ci sono i coniugi Cutrupi, lui nobile decaduto, lei figlia di un fornaio arricchito, schiavi in modo diverso di un antico palazzo e Demetrio Rota che compra un biglietto di sola andata per New York per lasciarsi alle spalle la casa costruita dal padre, in Calabria, che da focolare è diventata carcere. Sei storie ambientate in sei diverse città che si dipanano verso l’inevitabile risultato, e solo i protagonisti, come Edipo, sembrano non rendersene conto e percorrono una dopo l’altra le tappe della loro via crucis, fino a quell’esito che li metterà di fronte all’evidenza del loro fallimento.

Ermanno Bencivenga, professore ordinario di filosofia presso l’Università di California; logico di fama, ha dato importanti contributi alla filosofia del linguaggio, alla filosofia morale e alla storia della filosofia. In Oltre la tolleranza, Manifesto per un mondo senza lavoro e Parole che contano ha elaborato un’utopia politica. Per il grande pubblico ha scritto La filosofia in cinquantadue favole, Filosofia: istruzioni per l’uso, Platone, amico mio, La logica dell’amore, Parole in gioco, Il piacere: indagine filosofica e Filosofia in gioco. È autore della raccolta di racconti I delitti della logica. Ha fondato e diretto per trent’anni (fino al 2011) la rivista internazionale di filosofia Topoi. Collabora al quotidiano Il Sole-24 Ore.

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