Tra qualche giorno, il primo febbraio, sarò relatrice a un corso che ha per oggetto l’attività di scrittore fantasma, titolo: “Ghostwriter, lo scrittore fantasma, quello che c’è da sapere di una professione tutta da scoprire“. Il corso è nato da un’idea di Marina Gersony, giornalista, scrittrice, autrice televisiva e regista. Marina condurrà l’incontro che si svolgerà a Milano ed è riservato ai giornalisti – OdG Lombardia. L’occasione è gradita perché mi concede la possibilità di rispondere ai tanti, soprattutto colleghi, che spesso mi contattano per chiedermi come si fa a diventare un ghost writer in Italia, quali sbocchi professionali offre questa attività, cosa fa di preciso uno scrittore fantasma, cosa contiene la sua cassetta degli attrezzi e, soprattutto, chi sono le persone che desiderano avvalersi della collaborazione di uno scrittore e qual è il percorso che porta alla realizzazione di un libro in cui è romanzata una storia vera.
Sul ghostwriting, sulle implicazione del lavoro di ghostwriter e sulle trasformazioni che ha subito di recente questo “mestiere della scrittura” ci sono molte cose da dire, il tema è perfino intrigante e non mi stupisce che molti abbiano voglia di saperne di più. Tuttavia anch’io ho qualche curiosità da soddisfare e so già che inizierò il mio intervento con una domanda al pubblico. Chiederò ai colleghi giornalisti se siano intervenuti solo per acquisire delle informazioni o proprio perché vedono la professione del ghost writer come una possibilità, un’alternativa al loro impegno attuale. In questo caso vorrei sapere che tipo di scrittore fantasma vorrebbero essere: un ghost che nuota a pelo d’acqua, magari con il salvagente, e del suo narratore scrive quel che vede, oppure uno scrittore ombra che si immerge in apnea e scrive le storie attraversando in profondità le vite di altre persone?
Ciò che voglio sapere sarà più chiaro dopo che avrò raccontato del mio lavoro, quindi le risposte saranno rimandate alla fine del mio intervento. E comunque, tanto perché lo sappiate tutti, io sono una ghost writer del secondo tipo e il mio mestiere è uno dei più belli del mondo.

 

Share: