Il problema dell’acqua non potabile di Casasco d’Intelvi, il mio posto del cuore, non c’entra con i libri, la scrittura, il ghostwriting quindi non ha molto senso che ne dia evidenza nel mio blog, inoltre ho già dedicato a questo tema un post – Dove vai se l’acqua potabile non ce l’hai?  che ho condiviso sui social e, in particolare, anche in un Gruppo Facebook che si occupa di diffondere informazioni su ciò che accade nella zona dell’Intelvese e che aveva meritoriamente segnalato l’ordinanza comunale sull’acqua. Tuttavia oggi voglio lo stesso tornare sull’argomento perché la gestione di questa rogna, in apparenza localizzata a una piccola porzione di territorio nel centro della Valle d’Intelvi, descrive ciò che siamo diventati e il momento di inarrestabile scadimento del nostro Paese, inoltre ritengo che pretendere di avere informazioni corrette e corrette tutele da parte della P.A. , basate su fatti concreti e certi, sia una forma di rispetto che ciascuno di noi hai il diritto e anche il dovere di reclamare.

Ecco i fatti:
da 40 giorni è in vigore l’Ordinanza emessa il 16 marzo dal Comune di Centro Valle che  ordina a tutta la cittadinanza residente nella località di Casasco, fino a nuova comunicazione, di non utilizzare a scopo potabile, se non previa idonea bollitura, le acque provenienti dall’acquedotto comunale.
da 30 giorni attendo che il Comune di Centro Valle risponda alla e-mail (inviata il 26 marzo) in cui chiedevo: qual è la situazione reale relativamente alla non potabilità dell’acqua? Il guasto è stato riparato? L’acqua ora è potabile?

Nel frattempo il primo articolo che ho pubblicato e spalmato anche nel Gruppo Facebook “di zona” ha avuto diverse condivisioni ed è stato lo spunto d’avvio di una discussione che speravo avrebbe condotto a una qualche iniziativa sul territorio reale, fuori dal web. Invece ho scoperto ora per puro caso che il mio post è stato rimosso dalla pagina del Gruppo e nessuno ha usato la cortesia di avvisarmi spiegandomi il perché della rimozione. Certo ognuno è padrone di gestire come vuole la propria pagina/Gruppo Fb, ma le modalità usate nei miei confronti hanno l’odore della censura. Magari mi sbaglio.

Ho trovato però singolare che nello stesso Gruppo l’amministratore abbia cercato di fare il punto sulla questione dell’acqua non potabile di Casasco d’Intelvi scrivendo poche righe, in maiuscolo, ovvero urlate nel liguaggio web, in cui si fanno affermazioni importanti, ma non riscontrabili in concreto in alcun documento ufficiale. Il suo intervento recita così:
“PRESO ATTO CHE IL CLORO E’ STATO, FINALMENTE MESSO”. Lo sappiamo per sentito dire o c’è qualcosa che lo attesti? Qual è il documento che mi dice che questo fosse l’intervento atteso per mettere in sicurezza l’acqua? Quando sarebbe stato fatto?
“IL MODO MIGLIORE PER SDRAMMATIZZARE E’ FARE VELOCEMENTE LE ANALISI”. Qui non c’è niente da sdrammatizzare. Occorre riconoscere la gravità della situazione: cosa è successo? Cosa si sta facendo e cosa si dovrà fare? Quali sono le risposte ufficiali a questi quesiti?
“PENSO CHE SIA COMPITO DEL COMUNE SOLLECITARE L’ATS DI MONTAGNA”. Sono d’accordo, ma a quanto pare nulla è stato fatto. Dopo 40 giorni siamo sempre al punto di partenza e ancora non sappiamo con certezza quando verranno fatte le analisi.
“COSI, FORSE, OLTRE AI RESIDENTI ANCHE IL TURISMO CI QUADAGNA”. Infatti dobbiamo domandarci: e il pane che compriamo in loco con che acqua è impastato? E che dire dell’ottima polenta taragna che ci viene servita nei rifugi? E la verdura come viene lavata? E l’acqua con cui viene fatto il caffé nei bar?
“ABBIAMO PASSATO LA PASQUA CON L’ACQUA NON POTABILE. SIAMO ALLA VIGILIA DEI PONTI, COSA ASPETTIAMO!” Io lo chiedo da 40 giorni, ma ho la sensazione che altri si limitino a fare proclami nascondendosi dietro un dito.

Perché non cito il Gruppo Facebook? Nessuno degli appartenenti al Gruppo ha scritto una parola per chiedere conto della rimozione carbonara del mio post e qualcuno se ne sarà pure accorto. Io ho lasciato il Gruppo e non intendo andare oltre con una polemica che sarebbe solo uno spreco di tempo. Non ne vale la pena.

A proposito, oggi una voce “ufficiale ma non identificata” (non ne so di più) che viene direttamente dal Comune di Centro Valle assicura che “l’acqua di Casasco è comunque a posto, ma ancora non sono state fatte le analisi e di tenere presente che a Casasco d’Intelvi basta che una fogliolina entri in circolo nella rete idrica comunale che subito si sballano i valori legati alla potabilità”. Definiamole “parole in libertà”, per non infierire, tuttavia mi inducono a riflettere: in pratica  qui l’acqua non è mai potabile! Chissà cosa succede quando piove! Purtroppo mi sorge spontanea un’altra domanda: esiste un progetto per verificare lo stato della rete idrica, porre rimedio in modo definitivo alla situazione e assicurare la tutela della salute pubblica, per quanto riguarda l’erogazione dell’acqua, in via continuativa?

Vorrei risposte chiare, concrete, univoche, verificabili perché le chiacchiere stanno a zero e negare i fatti non serve a niente e a nessuno e di certo non fa bene alla nostra salute.

Immagine dal web-

P.S. E allo scadere dei 40 giorni l’ordinanza è stata ritirata. 40 giorni sono un’enormità per risolvere un’emergenza mentre i termini del problema non sono stati chiariti e tantomeno risolti quindi è certo che prima o poi questa situazione si ripeterà. Eppure l’acqua potabile è un bene preziosissimo. Nonostante ciò, oggi in questo Paese sono tanti quelli che sono attivi sui social, nel mondo virtuale, ma del tutto inerti nel momento in cui devono confrontarsi nel mondo reale per difendere i propri diritti.

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