Dal 18 al 21 settembre 2014

Le vicende narrate dagli otto diaristi-finalisti del 30esimo Premio Pieve Saverio Tutino
affrontano temi che, indipendentemente dal periodo storico in cui si sono consumati i fatti, sono di estrema attualità. Il viaggio nel tempo e nella memoria inizia con Giuseppe Anice, biellese che racconta nella sua autobiografia una storia di povertà e di riscatto ambientata nel Piemonte di inizio Novecento. Pochi anni dopo l’Europa è sconvolta dallo scoppio della Grande Guerra. Nei diari e nelle lettere del senese Guido Chigi Saracini, volontario automobilista per la Croce Rossa, se ne riporta viva testimonianza. Negli anni Trenta, inizia la storia – e la missione – del religioso francescano Ruffino Barfucci, che parte dalla Verna (Arezzo) per Chayenkow (Cina) e lì resterà per due decenni. Passano pochi anni e divampa la Seconda Guerra Mondiale, raccontata nelle pagine del diario del ferrarese Giancarlo Chailly, che partito volontario si ritrova in Sicilia per far fronte allo sbarco alleato, e qui viene fatto prigioniero. Cambia scenario, invece, la storia d’amore tra il marchigiano Andrea e la toscana Lorenza, che si svolge negli anni Settanta ed è raccontata in un epistolario che andrà avanti per decenni. Si va in Africa con le memorie del fiorentino Gaddo Flego, medico che nel 1994 partecipa ad una missione di Medici Senza Frontiere in Rwanda, dove si sta consumando un vero e proprio genocidio. È la Bolivia  il paese di cui narra Gabriele Camelo, giovane romano che nella sua memoria racconta l’esperienza di volontariato a contatto con ragazzi che vivono in condizioni di particolare disagio mentre Carmelo Guidotto, carcerato catanese che scrive a Carmela Cosentino, docente universitaria e volontaria all’interno del penitenziario siciliano per gettare un ponte con il mondo libero.

Info: www.archiviodiari.org

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