51izoa7BSrL._SL300_webCe lo racconta Giulio Azzolini su Repubblica sera del 6 gennaio. Nel corso della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti finanziarono, produssero e distribuirono libri per distrarre le truppe, come dire “Cibo per la mente e per vincere la paura”. Il progetto ideato da alcuni grandi editori di New York fu discusso e supportato dal Dipartimento per la Guerra. Tra gli autori pubblicati in un formato speciale – due colonne su pagina di giornale, una carta testata per resistere fino a sei letture – Graham Greene, Melville, Charles Dickens, Shakespeare e Fitzgerald. I testi sopravvissuti sono oggi materiale per collezionisti. L’intera storia dei mini libri è raccontata da Molly Guptill Manning in When Books Went to War: the stories that helped us win World War II (Quando i libri entrarono in guerra: le storie che ci hanno aiutato a vincere la seconda guerra mondiale) edito da Houghton Muffin Harcourt. Quei libri, così piccoli, furono i primi “tascabili” della storia e rappresentarono una rivoluzione nell’industria editoriale.

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