1014382176-webLeggo su Babele che, secondo i giornali russi, il tour operator moscovita Megapolis Kurort offre “gite” guidate di quattro giorni in Ucraina per la modica cifra di 2-3.000 dollari e mette a disposizione dei turisti che vogliono provare il brivido della guerra, un mezzo blindato che può ospitare da cinque a sette persone oltre a delle guardie del corpo –  http://www.babelemagazine.com/2015/02/18/to-russo-offre-tour-in-zone-di-guerra-in-ucraina/ -. È di tutta evidenza l’assurdità di una tale proposta e sconvolge ancora di più sapere che ci sono persone interessate ad aderire all’iniziativa. Sto lavorando alla stesura di un libro, un memoir, che verrà pubblicato il prossimo autunno, l’autore accreditato dell’opera è una donna che ha trascorso l’adolescenza nel contesto della guerra della ex Jugoslavia. Sono rimasta profondamente toccata dal racconto che mi ha fatto di quegli anni. Le vicende in cui è stata coinvolta hanno segnato la sua vita a tal punto che ha sentito la necessità di trasferirle in un libro per trasmetterle ad altri per dare conforto e speranza e indicare che un altro modo di vivere esiste. Lei oggi ha voltato pagina, non dimentica il passato e ha saputo costruirsi un presente positivo. C’è da chiedersi come possano esistere delle persone interessate a cercare emozioni e distrazioni nell’orrore della guerra e nelle sofferenze di altri.

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