e-book-libri-digitali-webPer primi si erano mossi Francia e Lussemburgo per attribuire agli e-book lo status di libro a tutti gli effetti, l’Italia si era accodata con la campagna #UnLibroèUnLibro, sostenuta anche dal Ministro dei Beni Culturali Franceschini. Ora la Corte di Giustizia Europea ha sentenziato che gli e-book sono servizi elettronici quindi l’Iva agevolata non è applicabile. Francia e Lussemburgo dovranno ripristinare l’IVA corretta sugli eBook ed è facile immaginare che a noi toccherà la stessa sorte. La risposta degli editori italiani e delle altre associazioni europee e internazionali alla sentenza della Corte di Giustizia UE che condanna la Francia per aver equiparato l’IVA tra libri ed ebook è una lettera aperta al presidente della Commissione Junker, al presidente del Parlamento europeo Schultz e al presidente del Consiglio europeo Tusk affinché si intervenga sulla direttiva comunitaria per eliminare la stortura che penalizza lo sviluppo del libro e della lettura nell’intero continente. Un testo proposto dalla Federazione degli Editori Europei (FEP), dalla Federazione delle associazioni europee degli scrittori (EWC) e dalla Federazione europea e internazionale dei librai (EIBF)e sottoscritto dal presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo: “Noi, rappresentanti del mondo del libro, siamo fermamente convinti – recita il testo della lettera – che il valore di un libro non dipenda dal suo formato o dal modo in cui i lettori vi accedano. Per questo sollecitiamo la UE ad agire rapidamente per modificare la legislazione in materia, per consentirne l’adeguamento al progresso tecnologico e per rimuovere un serio ostacolo allo sviluppo del mercato e-book. Un’iniziativa della Commissione in questa direzione si inserirebbe nel suo programma di lavoro in cui si afferma che “le barriere al digitale sono barriere all’occupazione, alla crescita e al progresso”. “L’Italia ha già fatto la propria scelta verso una equiparazione delle forme di lettura – ha commentato Polillo- ma da cittadini ed imprenditori europei pretendiamo che anche l’UE affronti la questione in maniera definitiva consentendo agli Stati membri di sancire una verità a nostro avviso inconfutabile: un libro è un libro”. (http://www.aie.it)

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