Un altro frammento di viaggio che non è stato utilizzato all’interno de La regola dell’eccesso. Questa volta Renato Tormenta è sul Machu Picchu e aveva da poco lasciato gli amici che avevano deciso deciso di proseguire per il Messico. Ancora oggi Renato preferisce viaggiare solo, all’avventura.

“Amo viaggiare in ferrovia, un mezzo che concede diverse libertà. La meta quella volta era il Machu Picchu e io ero solo. Simone e Ottavio avevano preferito continuare il viaggio in Messico. Ho deciso che era ora di fare festa con un’abbuffata. Del resto avevo bamba in abbondanza. Così ogni mezz’ora lasciavo il mio posto, attraversavo il vagone e andavo in bagno. Lì mi facevo una riga poi, prima di tornare a sedere, tiravo fuori lo specchietto che avevo fregato all’ultima fidanzata e controllavo che il naso non sembrasse uno stampino calato nello zucchero a velo.

Il viaggio era al termine, il treno stava quasi per entrare in stazione. Aprii la porta del bagno per uscire e mi trovai la canna di un mitra dritta sull’ombelico.
«Tutto a posto?» L’agente della polizia ferroviaria peruviana mi lanciò uno sguardo ambiguo.
«Sì, sì. Tutto a posto. Vuoi una sigaretta?» L’altro smontò il cipiglio, abbassò l’arma e diede l’accenno di un sorriso. Accettò l’intero pacchetto e passò oltre. Senza controllare”.

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