IMG_20150702_111324Mi piacciono i cappelli e ne possiedo una discreta collezione. Alcuni sono vecchi cappelli “di famiglia”, più che altro reperti che appartengono alla biografia della nonna e, nonostante gli ammacchi del tempo, restano un segno tangibile della memoria cui non intendo rinunciare. Gli altri, quelli che ho scelto e comperato per me, li indosso di rado perché spesso li trovo poco pratici. Parlo di cappelli veri, non di berretti, ma di modelli con la veletta, a tesa larga, sombreri, cilindri, pagliette e colbacchi, tube e, naturalmente, i borsalino perché amo anche i cappelli da uomo. Già il poterli provare, giocare davanti a uno specchio cambiando foggia e colore, mi mette di buonumore. Ogni copricapo mi trasforma nel personaggio di una storia che in qualche modo, anche se di fantasia, mi appartiene. Sì, lo so, forse è un atteggiamento un po’ bambinesco, ma è così piacevole! Il tornare indietro nel tempo attraverso un oggetto che ci è caro, ci aiuta a frugare nel passato per ricostruire qualche pezzetto della nostra storia, casomai volessimo tentare l’esperimento di riordinare i ricordi di una vita per la nostra autobiografia romanzata.

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