Stanotte ho fatto un sogno fantastico. Ero in un locale molto chic dove c’era un gruppo di ballerini che si esibiva in una coreografia scatenata, la musica e le bollicine mi facevano sentire leggera, di ottimo umore. Ero in compagnia di un uomo affascinante, non parlava, fumava, beveva e mi osservava. Con garbo. Come piace a una donna.
Il bello era che non voleva niente da me.
Solo stare in muta compagnia. Non mi rovesciava addosso i suoi cattivi pensieri né i ricordi più torbidi, le malefatte evidenti e quelle di cui dopo una vita non si era ancora reso conto. Stava in silenzio, espressivo quanto un mimo, forse senz’anima ma non mi importava.
Io ero in pace.
Poi si è fatta mattina e mi sono svegliata con appicciata addosso una gran nostalgia per la nottata. Avrei tanto voluto tornare a rintanarmi dentro quel sogno.
Ho trascinato il mio cane nella passeggiata mattutina, abbiamo raggiunto il gruppo dei segugi da geriatrico. Anche alcuni dei padroni sono dello stesso genere.
«Guarda che stronza!» Dante grida, paonazzo. «Ha di nuovo lasciato libero Lion, senza museruola.»
Seguo la direzione del suo sguardo e vedo Asia. «Lo sai, è una cretina. Non te la prendere.»
Asia ci ignora. Lancia la pallina da tennis. Lion si produce in uno scatto da atleta seguito da una corsa contratta che termina in un’elevazione degna di un campione di salto in alto. Blocca la palla al volo. Il pitbull di Asia è un killer, ha già aggredito diversi cani.
«Basta. Tienimi Rocky.» Dante mi allunga il guinzaglio e si dirige verso la giovane stronza, ha disegnata in faccia una gran rabbia.
«Aspetta, dove vai? Lascia stare.» Rocky e la mia vecchia iniziano ad abbaiare. Dall’altra parte del parco Lion resta immobile. Punta. Asia mette su uno sguardo strafottente.
E adesso cos accadrà? Bel modo di cominciare la giornata!

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